Un lavoro di recupero di un bialbero in legno degli anni’70, durato ben sette anni, che ha visto tra i protagonisti dell’impresa diversi giovani che stanno ritrovando la rotta giusta dopo un periodo della propria esistenza in balia delle onde. Per loro l’approdo, come giusto premio alla fatica sopportata, avrà la forma di un contratto stabile. Il varo questa mattina al porto di Napoli della Nave Scuola Matteo Caracciolini, perno del progetto sociale connesso all’apertura di un cantiere scuola denominato “Mestieri del mare” – “Scugnizzi a vela”, che nasce dall’accordo tra Marina Militare e Dipartimento della Giustizia Minorile e che vede l’Associazione Life-Scugnizzi a vela quale soggetto fruitore, ha un valore importante sia dal punto di vista simbolico che concreto a vantaggio dei ragazzi con un passato e un presente complicato. Proprio a Napoli un progetto del genere vede la sua prima applicazione, grazie a un accordo tra il Centro Giustizia Minorile e il Comando Logistico della Marina Militare, con Piloda Group che ha offerto la sua base cantieristica per il lavoro di riqualificazione della nave.

Qualche cenno storico

La Nave Scuola Matteo Caracciolini oggetto di restyling, viene acquistata nel 2014 dalla Lega Navale di Ischia. Nel 2017 cominciano i lavori dopo il trasferimento alla Darsena Acton presso Piloda Group. A supportare, tra gli altri, l’attività di Scugnizzi a Vela nell’iniziativa anche da Fondazione Grimaldi onlus e Unicredit attraverso il contributo di Carta Etica 2019. La nave scuola sarà messa a disposizione dei giovani e delle associazioni locali attraverso il progetto “Via dalla strada . . . ! Andiamo per mare”. Tra gli altri contribuiti al cantiere scuola, la nascente Delegazione della Lega Navale Italiana di San Giovanni a Teduccio. Sono settecento le ore all’anno dedicate dai volontari ed alcuni professionisti, il maestro d’ascia, il carpentiere in legno, il motorista, l’attrezzista e non per ultimi, tutti i consigli e incoraggiamenti delle maestranze di un magico ed etico cantiere condotto dai fratelli Di Palo.

I primi due contratti di lavoro

Ciliegina sulla torta della giornata, la firma dei primi due contratti di due giovani, che dopo il lavoro completato sulla Matteo Caracciolini condotto con altri ragazzi facenti parte di Scugnizzi a Vela saranno inseriti nell’organico di Costagliola e Piloda Group. Uno dei due, N. di 17 anni, residente nel napoletano, dice a Comunicare il Sociale: «Sono su una nuova strada, quella della legalità. Ho imparato tanto con Scugnizzi a Vela, apprendendo il modo giusto di ragionare e vedere la vita. In quest’esperienza ho imparato a verniciare e altre cose di manutenzione ma devo ancora imparare tanto, dovrò fare ancora tanto». Il ragazzo è ospite da circa un anno della comunità Marcellino Champagnat di Giugliano, gestita dalla cooperativa dei fratelli Maristi, dove è approdato in messa alla prova a seguito di un arresto per un reato commesso. Proprio il contatto tra il coordinatore della comunità, Gianluca Di Maro e il presidente di Scugnizzi a Vela Stefano Lanfranco, dà la possibilità al 17enne di lavorare sulla riqualificazione della nave. N. confessa di non «aspettarsi l’annuncio del contratto proprio oggi durante la cerimonia, anche se sapevo di questa possibilità perché avevo detto a Stefano di sentirmi pronto e che avevo bisogno di lavorare». Per N. non nasconde come sia stato «duro imparare, il lavoro di preparare una nave è pesante. Oggi però la fatica del lavoro non la sento, proprio per il sacrificio di questo anno con Scugnizzi a Vela». Uno sguardo al futuro e al passato, che come non mai si intrecciano nella vita del N. «Ho la terza media e ho fatto il primo superiore e poi volevo andare a lavorare.  Non sono però riuscito a trovare un impiego che mi soddisfacesse dal punto di vista economico, ho fatto il falegname e lavorato in una fabbrica di elettrodomestici, e volendo qualcosa di più soddisfacente sono caduto in errore. Ora però voglio prendere la patente non appena sarò maggiorenne e conseguire il diploma una volta finito il mio periodo di messa alla prova». Ad applaudirlo alla darsena Acton c’è il padre del ragazzo, che in un gesto di tenerezza e orgoglio gli dà un bacio davanti a centinaia di persone. «Oggi sono orgoglioso di lui. Mio figlio ha sbagliato e quando l’ha fatto sono rimasto deluso, forse i nostri problemi familiari hanno inciso. Ora però gli auguro il meglio». Della stessa comunità Marcellino Champagnat fa parte anche F.P. anche lui 17enne e anche lui, e da tre mesi è divenuto tra i protagonisti del progetto Mestieri del mare” – “Scugnizzi a vela”. Proprio il suo amico N. l’ha convinto a seguirlo «Può farti piacere avere i soldi facili in tasca – dice il giovane F.P – ma questo può nuocerti, può farti male come successo a me. I soldi che si guadagnano con il lavoro hanno tutt’altro sapore». «Ospitiamo 8 ragazzi minorenni, tutti dell’area penale» ricorda Gianluca Di Maro coordinatore di[71]   Marcellino Champagnat che poi aggiunge: «Chi come N. ha avuto un contratto è perché dopo aver commesso un errore si è riscattato, ha deciso che era ora di tornare in carreggiata e il supporto del papà gli è stato di notevole aiuto». Alcuni sono in custodia cautelare, altri in messa alla prova. Carmelo (nome di fantasia) ha 23 anni e deve ancora saldare parte del debito con la giustizia. «Al carcere di Nisida in cui sono stato ristretto, ho avuto modo di imbattermi in questo progetto e diventarne parte integrante. Interagire con le persone e avere il rispetto dell’altro è importante. Mi sento meglio dopo essere uscito da certi ambienti. Il valore della libertà, che non prezzo», le sue parole.

Gli altri interventi

Tanti i commenti a margine della cerimonia per il varo della Nave Matteo Caracciolini. Di «comune obiettivo raggiunto da un consolidato gruppo di lavoro composto dalla Marina Militare, Giustizia Minorile, Comune di Napoli, Autorità Portuale ed illuminati sostenitori che hanno reso possibile la “rinascita” del bialbero Matteo attraverso la realizzazione di un “cantiere scuola”» parla Stefano Lanfranco, presidente Scugnizzi a Vela. «Abbiamo formato complessivamente oltre cento ragazzi a rischio – ricorda Lanfranco – che si sono presi cura di Matteo e di se stessi». L’ammiraglio di squadra Salvatore VitielloComandante Logistico Marina Militare, sottolinea come il suo Corpo sia «da sempre sensibile a nobili iniziative che, attraverso la diffusione delle conoscenze professionali e delle tradizioni legate al mare, rappresentano uno strumento di educazione, recupero sociale, integrazione e socializzazione».  Quando ci è stata prospettata la possibilità di ospitare il cantiere di restauro di Nave Scuola Matteo Caracciolini – dice dal canto suo Donato Di Paolo (General Manager Piloda Group –  abbiamo pensato che non ci poteva essere luogo migliore per portare a nuova vita un bialbero come questo. È la rinascita di una imbarcazione, la mission di Piloda Group attraverso i propri cantieri, ma anche la rinascita di giovani vite che attraverso i mestieri del mare trovano nuove opportunità, nuove possibilità di crescita». Progetti del genere sono per Andrea Annunziata, Presidente Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Centrale, «esempi di altruismo rappresentati da armatori napoletani» e «una vera e propria fucina di apprendisti operai». «La disponibilità della nave scuola Matteo» ne è convinto Luciano Magnanelli, Vice Presidente Nazionale Lega Navale Italiana, «costituirà una preziosa opportunità ed un ulteriore incentivo per la Delegazione per portare nelle periferie le possibilità di inclusione nella società civile e di avvicinamento allo sport». «Dal 2019 – afferma Luca Marciani Direttore Generale Fondazione Grimaldi –   sosteniamo la ristrutturazione della Nave Scuola Matteo, col ripristino e adeguamenti dell’attrezzatura velica di coperta e degli alberi, il ripristino e adeguamento impianti e sala macchina». E ancora Ferdinando Natali, responsabile per il Sud di Unicredit.  «Siamo orgogliosi di aver contribuito, attraverso i Fondi Carta Etica di UniCredit, a questo bellissimo progetto e al restauro di questa storica imbarcazione che verrà utilizzata dai ragazzi e dalle ragazze per un percorso di recupero e reinserimento, esperienze educative, avviamento al lavoro e acquisizione di competenze nautiche». Infine Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, rappresentato alla cerimonia dagli assessori Teresa Armato (Attività Produttive e Turismo), Chiara Marciani (Assessori alle Politiche Giovanili) e Antonio De Iesu (Legalità), in sede di commento fa sapere di ritenere il varo della Nave Matteo Caracciolini un momento di «coesione di organizzazioni e istituzioni impegnate nel concedere una seconda opportunità. Preservare ed affiancare le associazioni del Terzo settore che operano nel sociale è anche un compito delle Istituzioni. La passione dei volontari e la disponibilità di etici imprenditori rappresenta il forte impegno civile che la capitale del mare si propone di offrire per affrontare il disagio minorile».

di Antonio Sabbatino

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