rifugiatiROMA – Diminuiscono le domande d’asilo nell’ultimo anno, ma i migranti “forzati” che si rivolgono al Centro Astalli, il servizio dei gesuiti per i rifugiati, continuano ad essere numerosi: circa 21mila le persone incontrate nei servizi a Roma, oltre 34mila il numero complessivo degli utenti assistiti in prima e seconda accoglienza nelle diverse sedi territoriali dell’Associazione. Sono questi alcune anticipazioni del Rapporto annuale 2013 che verrà presentato martedì 9 aprile 2013 alle ore 11.00 presso la sala Assunta, in via degli Astalli 17 a Roma.

CENTRO ASTALLI – Lo studio mette in evidenza come la crisi abbia colpito “in modo particolare i più vulnerabili – spiega una nota del Centro Astalli -. Anche persone che da tempo avevano intrapreso un percorso di autonomia sono state costrette a rientrare nel circuito dell’assistenza. Sempre numerose, tra le persone che incontriamo, le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 439, per la maggior parte provenienti da Paesi africani”. Il rapporto, inoltre, fornirà un quadro complessivo delle principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo, di quanti di loro riescono a ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o la protezione umanitaria e di quanti hanno rischiato la vita affrontando viaggi per mare o per terra ai limiti della sopravvivenza per giungere in Europa. Il documento, infine, fotografa anche l’impegno del Centro Astalli che grazie ai 465 volontari, ai 49 operatori e alle 8 associazioni in rete, “si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che stenta a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia in cerca di protezione”.

di Mirko Dioneo

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