ROMA. La crisi economica fa sparire il servizio civile per il 2013. Il ministro Andrea Riccardi è stato chiaro: «A casa italiani e stranieri, non ci sarà nessun bando». Il prossimo anno non partiranno nuovi volontari, ma il governo sarebbe al lavoro per trovare le risorse.
E’ questo, in sintesi, il quadro che viene fuori dalla risposta a due interrogazioni urgenti poste al ministro della Cooperazione e Sviluppo.
IL MINISTRO. «Non sarà possibile garantire la presentazione dei progetti di servizio civile da parte degli enti e, di conseguenza, non potrà essere avviato alcun volontario nel corso del 2013 per colpa della sfavorevole congiuntura economica» ha detto Riccardi. Il ministro ha voluto sottolineare però che c’è impegno da parte del governo per reperire risorse finanziarie adeguate: «Sono consapevole della grande rilevanza del Servizio Civile per la formazione dei giovani e per il sostegno che essi danno in settori di vitale importanza per il Paese – ha spiegato – per questo mi sto battendo per reperire le necessarie risorse finanziarie».
GLI STRANIERI. Molto più remota appare la possibilità di aprire il servizio civile ai ragazzi stranieri. «L’ammissione degli stranieri al servizio civile nazionale avrebbe l’inevitabile conseguenza di stravolgere la finalità di difesa della patria». Per mostrare la complessità della questione, Riccardi ha rammentato un recente ricorso, presentato a Brescia sullo stesso tema, rispetto al quale il giudice del lavoro si è dichiarato incompetente, in quanto «la struttura del servizio civile prescinde da ogni presupposto di corrispettività e dunque non è riconducibile a forme di collaborazione coordinate e continuative di carattere personale». Intanto il servizio civile è stato già aperto agli ragazzi stranieri in alcune regioni: un “doppio binario” che, tuttavia, Riccardi ritiene motivato: «Trova fondamento nell’ambito del principio di solidarietà, sancito dalla Costituzione», ha detto.
di Mirko Dioneo