Un corteo partecipato, pieno di trasporto e passione, per richiedere un permesso di soggiorno d’emergenza e l’emersione delle condizioni di illegalità e clandestinità. Migliaia di persone provenienti da diversi Paesi dell’Africa, dell’Asia, dal Centro e Sud America residenti a Napoli hanno attraversato questa mattina la città per chiedere la possibilità di ricevere i documenti, necessità per accedere a cure sanitarie in questo periodo pandemico – a partire dalla possibilità di vaccinazione – di poter affittare una casa e vedersi concessi contratti lavorativi che evitino sfruttamento e soprusi. La marcia, organizzata dal Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli, ex Opg e altre associazioni che raccolgono le istanze degli stranieri sul territorio allo slogan “Non possiamo più aspettare’’, è partita da piazza Garibaldi per giungere alla Prefettura dove una delegazione è stata ricevuta dai funzionari dell’Ufficio e Sportello Unico dell’Immigrazione. Sott’accusa da parte delle organizzazioni e movimenti, la sanatoria del 2020 voluta dall’allora Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova definita dai partecipanti «una truffa perché non ha migliorato le condizioni dei migranti a lavoro nei campi o in altri settori dando invece più potere ricattatorio ai padroni». Dalla piazza è nuovamente arrivata la richiesta all’Ufficio Governativo di accelerare sulla convocazione di chi ha presentato domande per la sanatoria, 19.000 solo a Napoli città.  “Libertà’’, “basta razzismo’’, “dignità’’ alcuni dei cori intonati al corteo.

La rivendicazione– Abdel El Mir, tra i portavoce del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli dell’ex Opg ribadisce: «A distanza di un anno circa 20.000 persone che hanno fatto richiesta per la sanatoria non sono ancora state convocate e con il ritmo attuale di chiamate si finirà soltanto fra qualche anno e la Prefettura di Napoli non ha ancora concesso alcun permesso di soggiorno. Questa situazione è inaccettabile soprattutto in relazione al momento difficile dovuto alla pandemia». In relazione al Covid El Mir aggiunge come «la sanatoria era rivolta soltanto ad alcune categorie ossia lavoratori agricoli, badanti e domestici escludendo i lavoratori della ristorazione, delle costruzioni e non solo. Tutte queste persone non possono prenotarsi sulla piattaforma regionale per avere il vaccino e ciò rappresenta un danno per tutta la collettività rispetto alle misure anti contagio. Se queste migliaia di persone non saranno vaccinate, non potremo mai uscire dall’emergenza». Da qui la richiesta alla Prefettura, elaborata con l’ufficio legale dell’Ex Opg e Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli, di concedere un permesso di soggiorno d’emergenza e poter far vaccinare i migranti presenti a Napoli e in Campania negli ospedali pubblici «perché tutto ciò non può essere delegato alle Ong e alle organizzazioni di volontariato perché in Italia ci sono 700.000 persone senza documenti» conclude Abdel El Mir.

L’appello sottoscritto dalla politica– Intanto la lettera del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli diramata nei giorni scorsi è stata condivisa da oltre 1000 persone che hanno sottoscritto l’appello. «Anche noi che ci considerate “stranieri” – si legge tra le altre cose nel testo – abitiamo questa città e anche noi, come tutti, abbiamo dovuto affrontare molteplici difficoltà causate dalla pandemia: il rischio di contagi, la perdita del lavoro, l’impoverimento, l’obbligo di restare in case spesso sovraffollate e in strutture d’accoglienza con condizioni di pulizia inadeguate. Essere irregolari non è una scelta. Sono le leggi varate dal governo ad ostacolare e limitare l’accesso ai titoli di soggiorno.
Essere irregolari in questo Paese significa essere privati dei diritti e dei bisogni di base fondamentali. Non avere un permesso di soggiorno significa, innanzitutto, ad oggi, non vedersi garantito il diritto alla salute. E se essere esclusi dalle cure mediche è una vera e propria violenza in generale, cosa può significare nel momento in cui il mondo intero sta affrontando una pandemia?». Ad apporre la propria firma all’appello anche le parlamentari Paola Nugnes, Doriana Sarli, Virginia La Mura ed Elena Fattori. Gli «uomini e le donne che lavorano e vivono in Italia – si legge in una nota stampa condivisa dalle parlamentari – contribuiscono a sostenere l’agricoltura, l’industria, l’assistenza e la cura di anziani e disabili e tanti altri delicati settori. Danno tutto senza ricevere in cambio nulla, senza godere neppure di assistenza sanitaria». Tra i firmatari anche l’assessore alla sicurezza della giunta comunale di Napoli Alessandra Clemente, candidata sindaca peraltro sostenuta da Potere al Popolo, movimento politico nato proprio dall’esperienza dell’ex Opg Je So Pazzo.  «Tanti migranti vedono negati i loro diritti fondamentali, tra i quali quello alla salute e quindi al vaccino, perché a causa di un’incredibile lentezza burocratica stanno ancora aspettando la sanatoria per l’emersione dal lavoro nero. Ho esperienza diretta di tante persone che mi hanno scritto raccontandomi che sono in un limbo in attesa» le parole della Clemente che annuncia l’invio «oggi stesso una lettera al Prefetto per chiedere che fine hanno fatto i ‘fantasmi della sanatoria».

di Antonio Sabbatino