Anche a Napoli gli studenti scendono in piazza per ricordare, in occasione dell’anniversario dei moti di Stonewall di 52 anni, quando la polizia fece irruzione nel bar di New York frequentato dalla comunità Lgbtqia che diede vita a vere e proprie rivolte opponendosi all’intervento delle forze dell’ordine, come l’omofobia e la transfobia siano ancora piaghe che attanagliano la società. Una rappresentanza dei ragazzi appartenenti al comitato studentesco si è ritrovata in piazza Garibaldi per lanciare un nuovo segnale di attenzione. Zidan S., membro del gruppo dell’Unione degli studenti afferma: “Da quasi 52 anni dai moti di Stonewall il tema resta più che mai attuale. Le violenze di genere sono aumentate nelle strade, e piazze, sui mezzi pubblici e nelle scuole. Rcordiamo ad esempio quanto accaduto al liceo Gianbattista Vico a un ragazzo appartenente alla comunità Lgbt al quale è stato negato di entrare nel bagno. Noi- spiega Zidan-vogliamo un’altra prospettiva rispetto al pride, diventato più simile a una parata e a un qualcosa di istituzionale. I moti di New York sono stati piuttosto una rivolta”. Dal comitato studentesco di Napoli arrivano proposte concrete. Anzitutto la possibilità allo studente di essere chiamato con il nome che più lo rappresenta attraverso le carriere cosiddette Alias; l’adozione di un codice anti molestie sessuali a tutela di studenti e studentesse. Inoltre, come spiega lo stesso Zidan S. “proponiamo anche uno sportello arcobaleno come garanzia di applicazione della legge regionale anti transfobia approvata nell’agosto 2020 in cui si specifica che tali sportelli devono essere aperti in tutte le scuole. In realtà la discriminazione emerge anche nel dibattito politico, basti vedere il dibattito sull’approvazione del Ddl Zan. Siamo l’unico paese europeo che non ha una legge in materia. Abbattere le discriminazioni di genere partendo dalle scuole”. 

di Antonio Sabbatino