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di Emiliano Moccia
BARI. Il popolo della Puglia dice «no» alle trivelle petrolifere nel Mare Adriatico e nel Mar Ionio. In modo particolare, si oppone e boccia senza appello l’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente alla Petroceltic di avviare le prospezioni geo-sismiche al largo delle Isole Tremiti per scovare tracce di idrocarburi. «Il Governo deve rispettare la vocazione turistica del Gargano e la sua scelta di investire in questo settore economico, tra i più importanti d’Italia» ha detto Stefano Pecorella, presidente del Parco Nazionale del Gargano e coordinatore del Comitato delle Istituzioni dell’Adriatico contro le trivellazioni. E proprio il Comitato, in collaborazione con Rete NO TRIV ed istituzioni, ha organizzato per sabato 6 ottobre una grande manifestazione di protesta e di sensibilizzazione sui temi ambientali in programma a Manfredonia.
«RISPETTATA LA LEGGE». Intanto, questa mattina a Bari, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha incontrato le massime autorità della Regione Puglia, una delegazione di sindaci ed istituzioni della Capitanata e la Rete NO TRIV per affrontare la questione relativa alle ispezioni geo-sismiche alle Isole Tremiti. E Clini ha confermato la linea del Governo: «Abbiamo semplicemente applicato la legge vigente. L’autorizzazione alla Petroceltic non è alla coltivazione di idrocarburi in Adriatico ma alle sole prospezioni con tecnica air-gun per capire cosa c’è nel sottosuolo: la richiesta, con la normativa attuale, non poteva non essere presa in considerazione, visto che è tra le più rigide del mondo ed esclude le aree interdette». Tuttavia il ministro Clini si è detto molto «sensibile» alla questione ed ha dato la sua disponibilità per incontrare prossimamente i sindaci del Gargano. Inoltre, ha evidenziato che una volta effettuate le ispezioni saranno «accuratamente valutati i dati per capire» la convenienza dell’operazione da un punto di vista tecnico e produttivo. Del resto, Legambiente Puglia ha ricordato che «le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico aggiornate a dicembre 2011 indicano come certa la presenza nei fondali marini di solo 10,3 milioni di tonnellate di petrolio che, ai consumi attuali, sarebbero sufficienti per il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane».
IL CONCERTO. Il braccio di ferro istituzionale, quindi, va avanti. Così come va avanti la macchina organizzativa della manifestazione che si terrà il 6 ottobre a Manfredonia. Anzi. Raffaele Vigilante, coordinatore della Rete NO TRIV ha lanciato un appello per la difesa «del nostro patrimonio naturalistico agli artisti da sempre sensibili a temi sociali, ambientali e civili e giovani artisti italiani dal cuore d’oro: Laura Pausini, Giorgia, Biagio Antonacci, Jovanotti, Raf, Ron, Gianni Morandi, Emma, Alessandra Amoroso, i Modà, i Negramaro, giusto per citarne alcuni. Qualcuno che possa dare voce al nostro meraviglioso mare e si offra di continuare a difendere i nostri fondali marini e tutto l’ambiente acquatico esattamente come avrebbe continuato a fare Lucio Dalla se solo fosse ancora vivo».

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