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La bellezza della Gaiola raccontata dai figli stranieri di Napoli: il Migrantour nel parco sommerso per le Giornate europee del patrimonio

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di Bianca Bianco

 

Immergersi in uno dei luoghi simbolo di Napoli e leggerlo attraverso gli occhi di chi della città è un figlio d’adozione. Il Parco Sommerso di Gaiola, area marina protetta che accoglie i due isolotti che guardano verso la collina di Posillipo, sarà protagonista dell’iniziativa – organizzata nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2021 –  dal Csi Gaiola Onlus e da Migrantour Napoli; domenica 26 settembre si potrà in maniera gratuita partecipare alla passeggiata che porta dalla Discesa Gaiola fino al Parco Sommerso  e farlo con ciceroni d’eccezione: gli archeologi e i naturalisti che si prendono cura del Parco grazie alla loro affiliazione al Csi Gaiola Onlus e i narratori interculturali di Migrantour Napoli.

Questo binomio di storia locale, archeologia e racconti di voci ‘straniere’ non nasce per caso. Quest’anno , infatti, le Giornate Europee del Patrimonio hanno un tema preciso: “Patrimonio culturale: TUTTI inclusi!”. L’inclusione dunque si trasformerà da argomento di interesse prettamente sociale ad argomento (anche) culturale: non solo accoglienza e integrazione nel tessuto lavorativo ma pure condivisione degli spazi culturali del luogo in cui si è scelto di vivere e appartenenza ad esso.

A guidare i partecipanti, quindi, accanto a guide esperte delle meraviglie emerse e sommerse della Gaiola, anche dei narratori interculturali di origine straniera, coordinati dal Migrantour Napoli. «Un racconto a più voci – spiegano gli organizzatori – per scoprire l’inestimabile patrimonio culturale e naturalistico della città e leggerlo attraverso gli occhi dei suoi cittadini di origine straniera. Un percorso fatto di luoghi stratificati, di storie di ieri e di oggi che si intrecciano con racconti personali e collettivi».

Il Migrantour è un’esperienza che a Napoli, città che nasce multiculturale,  ha già avuto riscontri positivi. Progetto sovvenzionato con i fondi dell’8×1000 alla Chiesa Valdese, ha come obiettivo far conoscere la città attraverso i racconti, le esperienze, le tradizioni di chi ha scelto di vivere qui lasciando il proprio Paese. E’ promosso dalla Cooperativa sociale Casba, che si occupa di mediazione culturale e linguistica, e fa parte del network europeo Migrantour Intercultural Urban Routes di cui fanno già parte Torino, Genova, Milano, Roma, Firenze, Lione, Parigi, Lisbona, Valencia.

 

 

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