Un nuovo polo pediatrico nel territorio di Napoli Est da realizzare entro 3 anni dall’approvazione del progetto esecutivo. La Regione Campania con il governatore Vincenzo De Luca e i vertici dell’azienda Santobono Pausillipon hanno presentato questa mattina nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia i dettagli del piano che, nelle intenzioni, oltre ad ampliare l’offerta medica per i bambini e decongestionare la forte affluenza alla zona ospedaliera nell’area collinare della città.

Il progetto- Il nuovo polo pediatrico del Santobono Pausillipon, più simile a una cittadella delle cure dei bambini, sarà di 480 posti e conterrà al suo interno fra le altre cose: un dipartimento emergenza pediatrica per l’assistenza ai bambini. Un dipartimento multi specialistico per i trapianti. Uno spazio ambulatoriale per day hospital e day surgery. Laboratori immunotrasfusionale. Un polo di ricerca. Telemedicina, assistenza a distanza dei pazienti, blocco di riabilitazione e di robotica. area accoglienza dei genitori dei bambini ricoverati, piscina, un asilo nido. In tutto, 25 sub specialità. Lo spazio è di 70.000 mq con l’area pianeggiante individuata non distante dall’Ospedale del Mare, nosocomio del quartiere Ponticelli, appunto a Napoli Est. Il costo stimato dei lavori è di 200 milioni di euro, con la progettazione esecutiva attesa entro la primavera 2022 quando poi verranno messi al bando i lavori di realizzazione del nuovo polo pediatrico della zona orientale.

Le parole del presidente De Luca- Il presidente della giunta regionale Vincenzo De Luca appare galvanizzato dal progetto. «Puntiamo a un’operazione la più ambiziosa possibile per collocare il Santobono al vertice in Italia, con i suoi quasi 500 posti letto diventerà la più grande struttura pediatrica italiana» le parole del governatore aggiungendo come «a Napoli  abbiamo tante eccellenze collocate in aree territoriali talmente congestionate e in spazi così ridotti da rendere per un verso difficile la fruizione di queste strutture ospedaliere, dall’altro verso bloccano il flusso di mobilità attiva che ormai si è attivato in Campania. Questo vale per il Santobono, per il Pascale, per il Cardarelli». Per De Luca «l’operazione è straordinaria per diversi motivi. Il Santobono è in una situazione gestionale complessa: ci sono due plessi, una struttura amministrativa separata, parte di attività residuale ancora all’Annunziata. Questo determina una complessità nella gestione del Santobono che non è più sostenibile». Il presidente immagina il nuovo polo «come un’eccellenza europea, allo stesso livello del Bambin Gesù, del Gaslini di Genova, del Meyer di Firenze, anzi per la verità noi pensiamo di andare più avanti rispetto a queste strutture». Nonostante i trasporti dell’area Est di Napoli vengano giudicati non altezza da tanti cittadini, De Luca sottolinea come il nuovo polo pediatrico sia facilmente raggiungibile perché ben collegata con gli assi autostradali, con le metropolitane e con i servizi su gomma. È chiaro che penseremo anche a potenziare i servizi. Sta nascendo così in quell’area una cittadella ospedaliera che guarda al futuro, così come fu in anni lontani per la cittadella sui colli che è diventata insostenibile per le aree congestionate. Siamo alla vigilia di una grande operazione urbanistica e di sistemazione territoriale della città».

Il nuovo polo più simile a un campus- Rodolfo Conenna, direttore generale dell’Azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon, che riunisce gli ospedali pediatrici Santobono, nella zona collinare, e Pausilipon, a Posillipo, intende il nuovo polo pediatrico alla stregua di un «ospedale campus, diffuso, nel verde che possa ospitare anche le famiglie dei bambini, che possa dare ai dipendenti un ambiente di lavoro con il massimo del comfort e che, a differenza di ora, possa avere ampi spazi per i laboratori di ricerca e per tutte le attività innovative, come quelle che riguardano l’ospedale virtuale, cioè la gestione a distanza di fenomeni complessi». I 480 posti previsti, spiega Conenna, «non saranno sostanzialmente diversi dall’assistenza pediatrica attuale ma sono aumentati per integrare le funzioni che magari adesso sono disperse. Il totale dei posti letto non è molto diverso, ma cambia moltissimo l’idea di ospedale che c’è sotto». Secondo il direttore generale del Pausillipon non si porrà il problema di un numero congruo di personale medico e infermieristico perché le strumentazioni per il tipo di attività mediche svolte bypasseranno la questione. E gli attuali presidi ospedalieri del Vomero e di Posillipo che futuro avranno? «resteranno area ospedaliera – risponde Conenna – in quanto quell’area si integra anche con il complesso del Distretto sanitario di Conte della Cerra. Diventerà quindi una cittadella ospedaliera che dovrà rimanere una presenza pediatrica importante per l’emergenza nell’area collinare di Napoli. Contemporaneamente dovrà essere anche l’Azienda territoriale, oltre che la programmazione regionale, a definire gli spazi di servizio sanitari».

di Antonio Sabbatino

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