Restituisce la fotografia di un settore in espansione il Terzjus Report 2024, presentato a Roma, Palazzo Wedekind, ieri. Oltre 131.000 enti sono iscritti al Registro unico nazionale del Terzo Settore (Runts), mentre il ruolo del Terzo Settore nei servizi socio-sanitari e nell’economia sociale è sempre più centrale. Poi c’è la riforma, che a dieci anni dall’avvio si avvicina alla piena attuazione. Ma restano ancora alcune questioni aperte.
La riforma, avviata con il decreto legislativo 117/2017, ha trasformato il mondo degli enti non profit. Tuttavia, mancano ancora due tasselli: l’autorizzazione comunitaria ai nuovi regimi fiscali e il decreto sui controlli ministeriali. L’obiettivo è definire regole chiare entro il prossimo anno per garantire stabilità agli enti.
Durante la presentazione, il presidente di Terzjus, Luigi Bobba, ha sottolineato l’importanza dell’anno appena passato per l’attuazione della riforma. Maria Luisa Gnecchi, rappresentante dell’Inps, ha evidenziato il valore della cooperazione tra enti. Antonio Fici, direttore scientifico di Terzjus, ha posto l’accento sull’evoluzione normativa basata su democratizzazione e pluralismo giuridico.
Di fatto, il Terzo Settore è in crescita. Il numero di enti iscritti al Runts ha superato i 131.000. Il settore è centrale nell’economia italiana, con oltre 450.000 lavoratori impiegati. Nuove forme organizzative, come enti filantropici e società di mutuo soccorso, si affiancano alle tradizionali organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.
Resta il nodo della fiscalità: l’Unione Europea deve ancora autorizzare i nuovi regimi fiscali. Un passaggio essenziale per sbloccare agevolazioni economiche per gli enti. Gabriele Sepio, segretario generale di Terzjus, ha evidenziato l’urgenza di un sistema fiscale adeguato. Il 5 per mille resta un’opportunità ancora poco sfruttata: attualmente coinvolge circa 58.000 enti, ma molti contribuenti non lo utilizzano.
Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, ha parlato del cambiamento in atto nel volontariato. I Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) stanno evolvendo. Oltre al supporto tecnico, assumono un ruolo strategico nella promozione e nell’orientamento. Tommasini ha sottolineato l’importanza di momenti di confronto come la presentazione del report per monitorare il settore e pianificare i prossimi passi.

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