di Alfonso Bianchi
BRUXELLES. La società civile campana che dice “no” alla criminalità organizzata fa sentire la propria voce anche nel cuore dell’Ue. “Facciamo un pacco alla camorra” (www.facciamounpaccoallacamorra.it/), il progetto natalizio delle associazioni antiracket, ha varcato i confini italiani per arrivare a Bruxelles, dove è stato presentato al Parlamento europeo.
A salutare i rappresentanti delle organizzazioni anticamorra un video messaggio del Presidente Martin Schulz, in questi giorni impegnato negli Usa: «Voglio esprimere la mia profonda gratitudine a questi cittadini che combattono con coraggio la criminalità organizzata. Non lo fate solo come italiani, ma come europei. Per questo voglio dirvi chiaramente che siamo con voi». Schulz ha voluto ricordare due martiri della lotta alle mafie: «Pio La Torre fu ucciso prima che le sue intuizioni divenissero legge e don Diana è morto per amore del suo popolo. Ma le loro idee vivono grazie all’impegno di persone come voi».
BORSELLINO. L’eurodeputata siciliana del Pd, Rita Borsellino, ha fatto notare come «certi temi fino a non molto tempo fa sembravano esclusi dalle istituzioni Ue, sembravano reclusi all’Italia. In questa legislatura si è fatto un salto in avanti, si sono inseriti argomenti e parole che hanno contaminato il vocabolario europeo e finalmente in un testo ufficiale è stato inserito il concetto di ‘criminalità organizzata di stampo mafioso’ che prima era inesistente». E tra l’altro il Parlamento europeo si è anche dotato di una commissione apposita per indagare e contrastare questo tipo di fenomeni. Emozionato per il senso simbolico di questa iniziativa e per le parole di Schulz, Mauro Baldascino, referente Comitato don Diana, che ha voluto ribadire come «ancora oggi c’è chi non ammette che le mafie siano un fenomeno transnazionale. Sono felice però di sapere che un vocabolario nuovo si sta diffondendo a livello europeo. Secondo Baldascino «bisogna restituire alle popolazioni i beni confiscati e sostenere l’economia sociale, che è un antidoto a quella criminale». Per Giuliano Ciano, presidente della Nco (Nuova cooperazione organizzata), quella del “Pacco alla camorra” è la «storia di riscatto, di una comunità che si è sporcata le mani, di un popolo che ha voluto dire basta».
PITTELLA. A concludere questa giornata importante, non solo da un punto di vista simbolico, il vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, che ha promosso l’iniziativa con la sua associazione Prima Persona. «È giusto chiedere norme più stringenti – ha dichiarato Pittella – e da parte nostra ci impegniamo a fare la nostra parte. Ma è importante che tutti capiscano che nessuna legge da sola, senza il lavoro dei cittadini, può risolvere il problema. Ecco perché il vostro esempio è così importante e deve essere seguito».

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