ROMA. Si celebra domani 2 dicembre in tutto il mondo la giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù, in memoria del 2 dicembre 1949, data di approvazione da parte dell’Assemblea generale della Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui.
I DATI – La Carta dei diritti dell’uomo all’articolo 5 vieta espressamente la tratta degli esseri umani. Ciò nonostante, secondo fonti europarlamentari, essa è oggi particolarmente attiva, coinvolgendo ogni anno 700.000 persone. Gli ultimi dati parlano di ben 27 milioni di poveri, migranti e donne che nel mondo sono vittime del fenomeno. A condurre questo traffico internazionale sono prevalentemente organizzazione criminali transnazionali. Per questo l’ONU ha posto un’attenzione particolare al problema ed ha siglato una convenzione apposita.
I DATI – Il traffico di esseri umani è un’industria illegale che genera miliardi di dollari sfruttando uomini, donne e bambini. Si ritiene che quasi l’80% dell’intero racket della tratta nel mondo sia per sfruttamento sessuale, con circa il 20% di vittime bambini. Il traffico di persone opera come un business globale che non si limita a determinate aree geografiche, come i Paesi in via di sviluppo, ma colpisce quasi tutti i paesi del mondo. A ricordare le cifre del fenomeno è Ecpat (End child prostitution pornography and trafficking), la rete internazionale di organizzazioni, presente in oltre settanta paesi, impegnata nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali.
I DATI DELL’ITALIA- L’Italia continua a essere paese di transito e destinazione per donne, bambini e uomini, per scopi sessuali e lavoro forzato. Tra il 2004 e il 2010 sono stati 5.666 gli indagati per reato legato al traffico di persone. Secondo una recente stima, nel nostro Paese, sono circa 2000 i minori fatti prostituire; tra il 7 e il 10% sulla base delle stime della prostituzione adulta. «All’inizio dell’anno, dal dipartimento delle Pari Opportunità, era arrivato l’annuncio che nell’anno sarebbe stato varato il Piano nazionale antitratta e sarebbe stato riattivato l’Osservatorio. Non se ne ha ancora notizia», denuncia Ecpat. In materia di prevenzione è necessario lavorare con le comunità d’origine, dove spesso con l’inganno e false promesse, i minori sono portati via. Recepire la Direttiva Europea 2011/36, relativa alla prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, è l’altro obiettivo, e il termine di recepimento è il 6 aprile 2013.
IL CONTRASTO ALLA TRATTA. Proprio lo scorso 19 giugno 2012, infatti, la Commissione Europea ha adottato il piano per l’eliminazione della tratta di esseri umani, basato su cinque priorità fondamentali: una migliore identificazione e protezione delle vittime, perseguimento crescente di trafficanti,sviluppo di sistemi di protezione dell’infanzia, creazione di unità nazionali preposte all’applicazione della legge sul traffico di esseri umani, la creazione di squadre investigative comuni, comprese le autorità nazionali e le agenzie dell’Ue. Il gruppo delle Ecpat d’Europa chiede adesso alla Commissione che la strategia tenga conto dei minori, perché, secondo una prima analisi, appare troppo focalizzata sugli adulti.
di Alessandro Barba

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui