Giornata-Internazionale-Volontariato-634x396di Giuseppe De Stefano*
NAPOLI- Oggi è la giornata del volontariato. Per un volontario vero vuol dire poco. Per un volontario vero tutti i giorni sono il momento buono per esprimersi  come tale, per dar sfogo alle proprie passioni civili, per mettere in campo i servizi e gli stimoli che altri, deputati a fare, non producono. Oggi semmai è l’occasione per comunicare quest’ansia a quanti fanno finta di non sapere che l’ordito di quello che fu lo stato sociale, è mantenuto grazie al lavoro di centinaia di donne e di uomini che si sono lasciati affascinare dall’essere e dal sentirsi volontari accanto alle fasce deboli, ai bambini dimenticati nei paesi del sottosviluppo quanto nelle città dell’opulenza, alle donne coperte sino al cervello o denudate, sfruttate e violentate nel corpo, agli anziani dimenticati dai figli che hanno generato e accudito, ai portatori di handicap per cui costruiamo barriere, ai deboli che furono forti e che attraversano il momento di crisi come disoccupati, inoccupati, ammalati, tossicodipendenti, scoraggiati, emigranti, accanto, insomma a tutti quanti si sforzano di recuperare i livelli di dignità della persona e a cui è indispensabile una parola, un gesto, un incoraggiamento,  a volte, anche solo uno sguardo per trovare la forza di invertire la rotta. Oggi semmai  è il caso di ricordare che anche la nostra terra può essere vulnerabile e dimenticarsene fa sciagure immani, fa crollare i monti, fa esondare i fiumi, fa avvelenare i cieli. E questa non è la riscrittura dell’Apocalisse è quello che viviamo, in una strana condizione di normalità, in quello che, mostrando una masochistica ingenuità, continuiamo a chiamare Bel Paese. Oggi  semmai è il caso di ricordare che di volontariato ce ne è ancora bisogno e che anzi ce ne è sempre più bisogno nei vicoli di Napoli e nei paesi di provincia, nel profondo sud e nelle macchie di benessere. Oggi dobbiamo anche ricordare a noi stessi che c’è bisogno di volontariato ma che sia di qualità, che sia volontariato vero, non funzionariato dei volontari, non di lavoratori grigio neri, non di pseudo aziende in rapporti poco chiari con le istituzioni. Anche e soprattutto nel nostro mondo abbiamo bisogno di genuinità per poterne contagiare la società civile, l’industria e la finanza, la politica e la cultura, l’opinione dominante ed il vivere comune.

*Presidente Csv Napoli

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