Non solo un sostegno materiale con la donazione di generi di prima necessità, ma un supporto professionale per la cura della persona al di là del mutuo soccorso. Un’azione concreta, che ha la forma di tre diversi panieri che rappresentano tre diverse linee direttrici in favore di chi è in difficoltà: alimentare, dei servizi e il paniere del tempo. Il lodevole progetto, ennesimo gesto concreto d’aiuto da parte di Assogioca, l’associazione Le Viole di Partenope e l’associazione Zimmermann che l’hanno promosso, si chiama, per l’appunto, Un P@aniere per te. Si tratta di una vera e propria piattaforma digitale e soprattutto solidale finanziato dalla Regione Campania attraverso le risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il lancio del progetto quest’oggi al Complesso Monumentale del Museo Diocesano di Napoli e si inserisce nella celebrazione della quinta Giornata Mondiale dei Poveri.

Cosa prevede il progetto – «Abbiamo voluto creare questa piattaforma sulla base della concretezza – afferma Gianfranco Wurzburger, presidente Asso.Gio.ca – Ci siamo conto che serviva in questa fase qualcosa di innovativo, al di là dell’aiuto generoso che ancora c’è in favore dei cossiddetti invisibili. Si tratta di un vero proprio supermercato online, non solo di generi alimentari».  Wurzubrger spiega: «C’è il paniere del tempo, per chi vuole fare assistenza leggera dedicando una parte del proprio tempo facendo compagnia a una persona anziana che arriva sola. C’è il paniere dei servizi, riguardanti la possibilità di preparare una visita medica, una consulenza legale o anche fiscale, oltre ovviamente quello in cui sono contenuti gli alimenti. La piattaforma deve agevolare chi vuole donare, in questo modo si dà la possibilità a chiunque di poter fare la spesa da casa, lo mettono nel carrello digitale e lo destinano o agli assistiti di Asso.gio.ca (300 famiglie in condizioni di indigennza assistite settimanalmente ndr.) o possono anche segnalare una famiglia magari invisibile all’assistenza».

La piattaforma a cui collegarsi per donare in favore dei più fragili è consultabile sul sito www.unpaniereperte.it   Mariapia Viola, presidente associazione Le Viole di Partenope, sottolinea: «Quando il Covid si è diffuso ci siamo resi conto di tanta gente che si avvicinava alla nostra associazione non solo per un bisogno materiale, che poteva essere quello della spesa, ma anche per chiedere assistenza ai servizi e supporto morale. Per questo motivo il progetto guarda soprattutto alle nuove povertà e ai servizi da erogare ai cosiddetti nuovi poveri, che non riguarda più soltanto la categoria dei cosiddetti sfortunati e gli indigenti che non avevano nulla. La pandemia paradossalmente ha portato a una condizione di equità: chi aveva tanto si è ritrovato a chiedere la stessa spesa alimentare di chi già non aveva nulla e questo stato di cose ha fatto in modo che si accendesse una luce sulla necessità dell’assistenza cosiddetta leggera, cioè povertà di materiale umano che già mancava».

Le parole di don Tonino Palmese – A intervenire alla presentazione al Museo Diocesano, tra gli altri: Pasquale Murone dell’associazione Zimmerman. La presidente della Commissione regionale per le politiche sociali Bruna Fiola, che ribadisce di non «lasciare solo chi è rimasto indietro, è nostro dovere occuparcene». L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli secondo cui «è necessario fare rete tra le associazioni del terzo settore che in questi anni si sono sentite abbandonate dalle istituzioni e invece bisogna intraprendere un percorso condiviso» e don Tonino Palmese, presidente Polis e Vicario Episcopale Carità Arcidiocesi di Napoli. Il parroco è conscio delle complessità che ruotano attorno al sostegno di chi ha bisogno di cibo, di un lavoro, di un supporto. «Quando una persona in difficoltà viene da noi, organizziamo subito una protezione alimentare e di carattere sanitario anche attraverso Asso.gio.ca. e l’Arciconfraternita dei Pellegrini e con la rete di persone grazie alla Caritas Diocesana. Assodato questo – dice don Tonino Palmese – c’è il tema della continuità dell’aiuto che da una parte può diventare nocivo per il protagonismo della vita delle persone che si potrebbe adagiare e quello dell’aiuto alla persona a 360 gradi. Penso alle bollette, alle utenze varie, ai farmaci. L’impatto con l’urgenza la si affronta e la si risolve, è l’assistenza da garantire nel lungo periodo che fa la differenza». Per Palmese, è necessario «un Osservatorio di carattere sociale, istituzionalizzato non volontario che determini un aiuto nel lungo periodo e un monitoraggio delle situazioni delle persone in difficoltà».

di Antonio Sabbatino

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