La Colletta Alimentare in presenza è un evento che da 25 anni muove centinaia di migliaia di volontari davanti ai supermercati per chiedere a tutti di fare la spesa per chi ha bisogno. Un gesto semplice e concreto che si rinnova nel cuore di chi dona il suo tempo e di chi dona un po’ di spesa. Rispettando le normative, tutti dotati di buona volontà, di green pass e pettorina gialla. La pandemia ha aumentato a dismisura i poveri assististiti da Banco Alimentare onlus: prima del Covid-19 erano 154.768 in Campania. Ora sono 228.314. E, purtroppo, sono destinati ad aumentare nei prossimi mesi. Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento. Ma non sono numeri. Sono persone. “Come diceva Don Primo Mazzolari: «Vorrei pregarvi di non chiedermi se ci sono dei poveri e quanti sono… io non li ho mai contati i poveri, perché non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contano». Il cibo sarà solo lo strumento con cui tenteremo di portare questo abbraccio attraverso un aiuto concreto – afferma Roberto Tuorto, Direttore Banco Alimentare Campania – sono tempi in cui manca tutto: il lavoro, la casa e persino il cibo da mettere a tavola. Ma soprattutto sembrano venir meno le ragioni per sperare e per questo ci si sente sempre più soli; una solitudine spesso avvertita da chiunque, poveri o ricchi. Quella solitudine che – come diceva sempre Madre Teresa – è la più grande delle povertà. Di fronte a tutto questo – sottolinea Tuorto – riempie il cuore di stupore guardare come 5400 volontari in Campania hanno dato disponibilità a donare la cosa più preziosa che abbiamo, il tempo, per stare davanti agli 867 supermercati della Campania in una giornata uggiosa ed in cui l’unico raggio di sole sono stati i loro sorrisi. E’ impressionante questa risposta di giovani e meno giovani in un momento così difficile. Come lo è stata durante il periodo più complesso della pandemia. Quando non c’erano ancora i vaccini e tutto era più rischioso. Abbiamo portato aiuti alimentari in tutta la regione, nelle zone rosse e non, in condizioni incredibili, con grande preoccupazione anche per noi stessi e per i nostri cari.” Banco Alimentare onlus chiede semplicemente di non voltare lo sguardo dall’altra parte, di non far mordere il cuore dalla diffidenza. “Desideriamo che questa silenziosa moltitudine di uomini e donne di buona volontà che sono impegnati in opere di carità ed accoglienza non si disperda – conclude Tuorto – un patrimonio del nostro Paese spesso dimenticato e non valorizzato. Un patrimonio portatore di speranza: persone che, dal basso, guardano la realtà e cercano di cambiarla”.
di Mirella D’Ambrosio