BoatengROMA – Sono 69 le persone arrestate e 157 quelle deferite all’autorità giudiziaria in stato di libertà per atti discriminatori dopo poco più di due anni di lavoro compiuto dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). Istituito con decreto del 2 settembre 2010 come organismo interforze tra Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri e incardinato nel Dipartimento della pubblica sicurezza presso la direzione centrale della Polizia criminale, al 6 febbraio 2013 l’Osservatorio ha raccolto 329 segnalazioni di atti discriminatori, di cui meno della metà, 138, concernenti atti costituenti reato. Altre 133 segnalazioni riguardano, invece, situazioni già definite o trattate dalle Forze di polizia o dall’Unar e 58 sono invece le segnalazioni che riguardano il web. A renderlo noto è proprio l’Osservatorio, che fa il punto sulle proprie attività di contrasto alle discriminazioni.
I DATI – Dai dati forniti, emerge come delle 138 segnalazioni che riguardano atti discriminatori costituenti reato, sono 119 quelle che possono ritenersi concluse, in quanto hanno già visto espletate tutte le attività di competenza delle Forze di Polizia e che hanno causato l’arresto di 69 persone e il deferimento di altre 157. Nello specifico, su 138 segnalazioni, il 55,8 per cento ha riguardato discriminazioni razziali, il 29 per cento l’orientamento sessuale, il 10 per cento il credo religioso, il 3,6 per cento l’età ed infine il 2,2 per cento la disabilità. Delle 133 segnalazioni relative a fatti di altra natura, invece, sono 64 i casi che non hanno richiesto trattazione, perché relativi a situazioni già definite. Sono 69, invece, quelli trattati dalle Forze di polizia (54) o dall’Unar (15). Le 58 segnalazioni che riguardano siti internet o profili facebook a contenuto discriminatorio, invece, sono state inoltrate alla Polizia Postale. Atti discriminatori che negli ultimi mesi hanno riguardato anche eventi sportivi, come alcuni incontri di calcio (tra i quali Pro Patria – Milan e Casale Calcio – Pro Patria dello scorso gennaio).

di Mirko Dioneo

 

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