IL CANDIDATO – Napoletano, classe ’56,ex Assessore al Welfare e all’immigrazione del Comune di Napoli, Sergio D’Angelo si reputa tra i principali esperti di Politiche Sociali del Paese. E’ candidato capolista al Senato in Campania per Rivoluzione Civile. Ha rivestito le cariche di presidente del gruppo di imprese sociali Gesco e vicepresidente nazionale di Legacoopsociali. Membro della Direzione nazionale di Legacoop, è stato portavoce del comitato “Il welfare non è un lusso” e del Forum campano del Terzo Settore.
Politiche sociali in Italia per  lei vuol dire?
Revisione della 328 per rifinanziamento Fondo Nazionale; Fondo per Non autosufficienza; Livelli Essenziali Assistenza Sociale;Istituzione Reddito di cittadinanza  e soglia minima salariale per i contratti del mondo del lavoro; Tutela lavoro domestico delle donne; Asili nido e servizi per l’infanzia
Quante volte ricorre la parola sociale nel programma del suo partito?
Mi ha costretto a contarle: ricorre 30 volte.
Ha mai militato in un’organizzazione di Terzo Settore?
La maggior parte della mia vita professionale è caratterizzata da militanza in organizzazioni di terzo Settore. In oltre 30 anni di lavoro ho rivestito cariche dirigenziali in Legacoop a livello regionale e nazionale. Sono stato presidente di uno dei più importanti consorzi di cooperative sociali del Sud.
Infrastrutturazione sociale tra pubblico e privato, oppure socio-assistenzialismo statale?
Decisamente la prima. Ritengo infatti sia necessario  riqualificare il sistema pubblico di welfare attraverso il riconoscimento del ruolo prezioso apportato dal Terzo Settore. Senza il contributo delle organizzazioni del privato sociale, il sistema  pubblico dei servizi sociali avrebbe fatto più fatica.
 Fondazioni bancarie, risorsa del Paese o centri di potere economico?
Le ritengo una risorsa per il Paese, dal momento che sono state istituite con lo scopo di perseguire valori collettivi e finalità di utilità generale. Alle Fondazioni bancarie va attribuito per l’appunto il merito di sostenere importanti iniziative sociali.
Oltre il suo partito quale crede sia un’altra forza politica capace di interpretare le esigenze del Terzo Settore?
Attualmente, nessuna. Vede il PD ha avuto la possibilità in questi anni, sia a livello locale, governando la città di Napoli e la Regione per oltre 10 anni, sia a livello nazionale, sostenendo per oltre un anno il Governo Monti, di operare scelte che andassero nella direzione opposta a quella dei tagli lineari.
Riforme, crede che vadano aggiornate le leggi che regolano lo storico apparato del welfare italiano?
Posso solo ribadire ciò che ho risposto alla prima domanda: lì c’è l’elenco di proposte per aggiornare e rinnovare il nostro welfare.
Come si pone rispetto ai tagli operati al Welfare durante il mandato del Governo Monti?
Una ghigliottina ai diritti delle persone più fragili del nostro Paese. Nel caso del Governo Monti parliamo dell’azzeramento di tutti i Fondi. Complessivamente oltre 2 miliardi di euro di tagli sul sociale stanno causando la chiusura dei servizi
Cittadinanza attiva, con Ingroia Premier vorrà dire?
Per Rivoluzione Civile questo rappresenta un tema di grande importanza perché riteniamo che vada costruita una nuova stagione di protagonismo dei movimenti, delle associazioni, delle tante forme di partecipazione attraverso spazi pubblici permanenti.
 
Il ruolo del volontariato e del terzo settore nel nuovo Governo, quali saranno gli spazi e le opportunità per questi due mondi?
Un Governo guidato da forze di sinistra non può prescindere dal riconoscimento del contributo prezioso e qualificato di questi due mondi che a mio parere rappresentano il vero collante tra la società civile e le istituzioni.
Ambiente, cooperazione internazionale, diversamente abili, legalità, migranti, minori a rischio, protezione civile, violenza sulle donne. L’elenco è in ordine alfabetico, le chiediamo di riposizionarli secondo le priorità che ritiene opportune. 
Ritengo prioritari i temi che riguardano le persone in difficoltà, che a causa delle politiche scellerate del passato, oggi vivono condizioni ancora più precarie. Senza un adeguato sistema di welfare, ritengo fortemente a rischio anche il concetto di legalità.
di Luca Mattiucci
PER SAPERNE DI PIU’: – SPECIALE ELEZIONI 

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