MILANO. Cori razzisti contro il giocatore del Milan Kevin Prince Boateng durante una partita amichevole. E la squadra rossonera ha reagito in maniera clamorosa abbandonando il campo di gioco. È successo allo stadio Speroni di Busto Arsizio dove il Milan stava disputando un incontro contro la Pro Patria, la squadra locale che gioca in Legapro.

RABBIA – Gli insulti sono partiti da un settore dello stadio occupato dagli ultrà bustocchi fin dai primi minuti della partita: i consueti «buuu» hanno preso di mira in particolare i giocatori milanisti Emanuelson, Muntari, Niang e Boateng. Quest’ultimo è stato il più innervosito dalle urla di scherno e attorno al 30′ del primo tempo, all’ennesimo coro ha scagliato con rabbia il pallone contro la rete di recinzione all’indirizzo degli ultras della Pro Patria. L’attaccante ha subito dopo infilato la porta degli spogliatoi seguito da tutta la squadra.

ALLEGRI – Ci sono stati alcuni minuti di conciliabolo dopo di che attraverso gli altoparlanti è stata annunciata la definitiva sospensione della partita e il Milan ha lasciato lo stadio. Prima però l’allenatore Massimiliano Allegri ha rilasciato una breve dichiarazione: «Avremmo voluto giocare con tranquillità, ma dopo quanto accaduto i ragazzi erano arrabbiati e non hanno più voluto tornare in campo». Dispiaciuto e rammaricato il presidente della Pro Patria Pietro Vavassori: «Questo Paese deve migliorare, non è possibile che non sia più possibile disputare nemmeno una partita amichevole. Allo Speroni erano presenti circa 3.000 spettatori; i cori razzisti sono partiti di un gruppo di circa 200 ultrà già in passato responsabili di disordini e tafferugli. «Non è possibile che una minoranza infanghi il nome della Pro Patria e della città» ha commentato a caldo il sindaco di Busto Gigi Farioli.

di Claudio Del Frate ( da corriere.it)

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