di Luca Mattiucci
ROMA. La notizia si attendeva da anni ed ora finalmente sembra divenire realtà: il cinque per mille, stando alle intenzioni del Governo Monti, pare avere ormai intrapreso la strada della stabilizzazione. Una battaglia vinta, insomma, per il comparto del non-profit che si vede riconosciuto il prezioso strumento di sussidiarietà fiscale nato in via sperimentale nel 2006. Un successo che negli anni ha consentito la realizzazione di migliaia di progetti, riscuotendo il plauso dei circa 15 milioni di cittadini contribuenti che hanno scelto di destinare la loro quota per il sociale
LE REAZIONI – Reazioni positive ma caute, insomma, che possono essere ben riassunte nella nota diramata dal Forum del Terzo Settore “Pur apprezzando fortemente l’iniziativa del Governo ci sono tuttavia alcune questioni su cui si vuole richiamare l’attenzione. Il cinque per mille è nato come strumento di sussidiarietà e come tale deve rimanere: la libera scelta dei cittadini va salvaguardata” che prosegue invocando maggiori regole d’ accesso“Va piuttosto selezionata e qualificata la platea dei soggetti beneficiari attraverso la precisazione dei requisiti di accesso. Infine il tetto introdotto dalle ultime finanziarie ha fortemente ridimensionato l’entità delle risorse devolute dai contribuenti e limitato le potenzialita’ delle organizzazioni sociali. Il Forum rimane contrario all’inserimento del tetto”.