di Francesco Heigel

COSENZA –  “Le convenzioni firmate tra i soggetti gestori e la Protezione civile sono completamente disattese dai ritardi nel pagamento delle spettanze agli enti locali e agli enti gestori che, malgrado tutto, in una situazione di crisi economica epocale, devono anticipare, da otto mesi, le spese quotidiane degli ospiti”. La Nota diramata dai sindaci di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, e di Riace, Mimmo Lucano, arriva come un macigno al termine della riunione avuta nella sede della Protezione civile regionale della Calabria per affrontare le tematiche legate ai progetti sull’emergenza Nord Africa che vede in Calabria 1.600 migranti dislocati tra i vari Comuni.

ASILO NEGATO AL 70% – “Con le scelte del Governo dell’epoca – prosegue la nota – si e’ volutamente cercato di distruggere il ‘sistema-asilo’, trasferendo le competenze dalle politiche sociali alla Protezione civile, sostituendo le politiche di accoglienza ed integrazione, che rispondevano ai progetti Sprar, a quelli altamente redditizi della Protezione civile, vanificando di fatto una politica che in dieci anni aveva garantito, con la collaborazione tra i Ministeri e gli Enti locali (Anci ndr), politiche di inclusione sociale”. In particolar modo a denunciare una totale assenza di interlocutori istituzionali sono i Sindaci di Manoccio e Lucano che affermano senza sé e senza ma che l’ assenza di interlocutori istituzionali mette in difficoltà gli Enti che si sono sobbarcati l’onere di rendere meno drammatica la vicenda legata all’emergenza Nord Africa.  « In Calabria – annunciano preoccupati- si rischiano altre Rosarno, per il ritardo nelle convocazioni dei richiedenti asilo e per i dinieghi che in questo momento superano il 70% delle richieste, facendo diventare questi migranti facile preda della criminalita’ organizzata, ed anche per la carenza dei rimborsi economici che non garantiscono tranquillita’ agli operatori’»

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