Una partnership tra pubblico, privato sociale, imprenditoria, cooperative. Un progetto per piazza Garibaldi, con attività culturali, artistiche, sociali. Si chiama “La Bella Piazza”, la formula pensata dell’associazione Est(ra)Moenia, e sostenuta da Fondazione Con il Sud oltre che dal Comune di Napoli. A essere coinvolti, circa 40 soggetti integrati nella direzione della coprogettazione attraverso una forma di gestione di cui anche gli stessi cittadini dell’area compresa tra piazza Garibaldi, il Vasto e dintorni saranno protagonisti.
Il progetto, presentato questa mattina nella cavea di piazza Garibaldi con la sottoscrizione della convenzione quadriennale rinnovabile per altri quattro che dà il via all’utilizzo di un milione di euro di fondi privati, si articola in quattro punti essenziali.
Innanzitutto, la cura e manutenzione dei luoghi, con l’affido all’ATS degli 8 chioschi che insistono nella piazza per realizzare iniziative sociali e commerciali. Proprio tali strutture, mai aperte in precedenza, verranno utilizzate dalla Polizia municipale per il monitoraggio del territorio e affidate alla cooperativa Dedalus per attività sociali e civiche.
Il secondo punto contempla un servizio giornaliero di spazzamento e svuotamento dei cestini, con la manutenzione del verde e delle aree giochi e sportive oltre che all’istituzione di una “portineria” di quartiere che funzionerà come un luogo di prossimità.
Parte integrante sarà anche un presidio sociale, con interventi a supporto dei senza dimora e laboratori all’aperto con percorsi di animazione socio-educativa.
Infine, la valorizzazione turistica della piazza con info Point, passeggiate interculturali e Migrantour, passeggiate di prossimità e intervento di urban game design. All’interno della “cavea” e degli altri spazi dell’Area Nord di piazza Garibaldi saranno promosse attività culturali.
“La Bella Piazza’’ potrà contare anche su una cabina di regia che, qualora necessario, deciderà di apportare modifiche giudicate migliorative.
LE VOCI – «La piazza è bella architettonicamente ma c’è bisogno anche di una rigenerazione sociale tramite ascolto, confronto e cogestione dei» afferma Ambrogio Prezioso, presidente Est(ra)Moenia che ha lanciato l’idea. «Occorrono anni – aggiunge – per far capire che esiste una collaborazione effettiva e non di facciata. Occorre capire le esigenze degli uni i problemi degli altri per risolvere i problemi in modo positivo. Voltarsi dall’altra parte non conviene a nessuno». «Bisogna lavorare insieme. La sperimentazione è complicata ma può mettere insieme l’interesse di quasi tutti, che mette a riparo da certi traffici e qualcuno non sarà contento di questo progetto. Portiamo un nuovo modo di provare di risolvere a problemi» conferma il presidente della Fondazione Con il Sud, Stefano Consiglio che poi insiste: «Quelli che non sono sfiduciati e non si lamentano – associazioni, enti locali, albergatori, imprenditori, cittadini – si mettono insieme per dare uno spazio presidiato, pulito, si cura il verde per garantire uno spazio pubblico ai bambini. Allargare l’ambito e poi ci vuole una collaborazione di tutti». Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, si dice soddisfatto per «l’incontro tra il pubblico e il privato. Si sono create le condizioni necessarie di sicurezza e di vigilanza. Qui, infatti, nei mesi scorsi abbiamo disposto un assetto di vigilanza, un dispositivo particolare non solo sulla piazza, ma anche dentro la stazione e nelle zone limitrofe». Il prefetto aggiunge che il lavoro per la cura e la sicurezza di piazza Garibaldi non è finito. Avranno luogo ulteriori interlocuzioni con il Comune.
Dal canto suo, il sindaco Gaetano Manfredi afferma di essere «fiducioso» per la buona riuscita del progetto grazie alla partnership tra pubblico e privato: «Noi presidiamo la piazza con delle attività e apriamo chioschi, mai aperti prima, con attività commerciali, sociali, il rafforzamento del presidio dei vigili urbani e con attività di mediazione in favore delle tante persone che vivono con marginalizzazione questa piazza coinvolgendoli in un esempio positivo». Per Carmine Guanci, direttore Fondazione Peppino Vismara, «aggregare il Terzo Settore con l’attività del profit e dell’amministrazione comunale è un’alchimia che difficilmente si è vista in passato Condividiamo molto l’idea della co programmazione e della co progettazione insieme alle forze sociali».
TERZO SETTORE – Alla Dedalus è affidato il coordinamento del progetto “La Bella Piazza”. Andrea Mornioli, referente della cooperativa, si aspetta il coinvolgimento dei cittadini: «La piazza ha tante potenzialità e può essere riempita di arte, di musica. Si apriranno dei chioschi possono essere messi a disposizione dei cittadini. In questa piazza ci sono diversi interessi, primi e ultimi conviveranno. Ci sarà – spiega Mornioli- una portineria di quartiere, per esempio per gli anziani che possono posare la spesa e avere una mano per portare la spesa a casa, un consulente legale, dei laboratori per bambini, tavolini con wifi per gli studenti. Vogliamo riempire piazza Garibaldi di cose belle». La cooperativa Casba si occuperà di interculturalità e di mettere in rete le persone e le varie realtà del territorio. Jomahe Solis, la presidente, parla «dell’importante lavoro relativo all’incontro con i vari cittadini che vivono e lavorano tra piazza Garibaldi e il Vasto con delle passeggiate. Si lavora sulle varie esperienze e noi dobbiamo essere bravi a coinvolgere a capire i bisogni, interpretarli e farsi capire a nostra volta». Infine, la parola al referente dell’associazione dei senegalesi di Napoli, Pierre Preira da anni front office delle esigenze dei migranti di piazza Garibaldi: «Noi giochiamo un grande ruolo ad esempio per la tutela del mercato multietnico di via Bologna (dove si gioca un’importante partita sulle autorizzazioni per non disperdere una risorsa del Vasto ndr.), e siamo coinvolti nella vita di piazza Garibaldi Vogliamo riuscire a salvaguardarne il decoro e animarla».
di Antonio Sabbatino

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