MESSINA. Si scava a mani nude nel fango. Scene purtroppo già viste appena dieci giorni fa dall’altra parte d’Italia. Sono tre fino, a questo momento, le vittime accertate della tremenda alluvione che ha colpito la Sicilia orientale. Oltre 400 i millimetri di pioggia caduti tra Messina e Saponara che hanno causato tre vittime accertate.  Estratto il corpo del piccolo Luca Vinci, di appena 10 anni, rimasto intrappolato nella sua casa travolta dal fango mentre la madre cercava di salvarlo. Le altre due vittime, Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio di 50 e 25 anni, sono stati recuperati sotto la frana che ha travolto la loro abitazione. Ritrovata una giovane donna data per dispersa.  «C’è stata l’ apocalisse – dice il sindaco di Saponara Nicola Venuto – qui ha funzionato tutto. L’ allerta meteo era arrivata in tempo, le scuole sono rimaste chiuse, avevamo detto alla gente di rimanere in casa e la zona della frana non era neanche una di quelle a rischio idrogeologico. In 50 anni, proprio lì, non era mai successo niente». L’allerta meteo resta alta, non solo per la Sicilia, ma per tutte le regioni meridionali.
I SOCCORSI- A Barcellona Pozzo di Gotto, Saponara e tutte le altre frazioni colpite dalla è arrivato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, inviato a coordinare le operazioni di soccorso. Centinaia i soccorritori giunti da ogni parte dell’isola, ma è atteso anche l’arrivo di volontari da ogni parte d’Italia. Poco meno di due settimane fa, il capo della Protezione civile regionale della Sicilia, Pietro Lo Monaco, aveva consegnato gli attestati di stima e riconoscenza conferiti dalla Regione siciliana alle associazioni dei volontari delle province di Messina, Catania, Ragusa e Siracusa intervenute in occasione dell’alluvione dell’ottobre 2009 che la zona del  messinese. Oltre 230  gruppi di protezione civile che hanno prestato il proprio impegno durante le varie fasi dell’emergenza. Di queste circa 130 provenienti dalla Sicilia orientale (50 dalla provincia di Messina, 45 da Catania, 16 da Ragusa e 19 da Siracusa). Gli stessi uomini sono chiamati a intervenire, purtroppo, nuovamente.
di Walter Medolla

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