ROMA. Esiste ancora. Conosciuta in epoca moderna come il morbo di Hansen, la lebbra, malattia infettiva cronica causata dal batterio Mycobacterium Leprae che colpisce il sistema nervoso e la pelle, rappresenta ancora un significativo fattore di rischio di vita per molti popoli del sud est asiatico, dalle Filippine, alla Malesia e al Sud della Cina. E per questo, sin dal 1954 grazie allo scrittore e giornalista francese Raoul Follerau, si celebra nell’ultima domenica di gennaio la Giornata Mondiale per raccogliere fondi per la ricerca e sensibilizzare tutta la popolazione del globo sui rischi e le conseguenze di tale morbo.  
LA LOTTA IN ITALIA. Aifo, associazione italiana amici di Raoul Folleran, scenderà in campo nella giornata di domenica 27 gennaio con la campagna “Il miele della solidarietà”: in oltre 900 piazze italiane sarà possibile acquistare il miele artigianale proveniente dalle zone rurali della Croazia, confezionato con piccoli sacchetti realizzati dagli ex malati di lebbra. E non solo: la campagna di sensibilizzazione riguarderà anche gli stadi calcistici della Serie A, nei quali prima di ogni partita prevista per la 22esima Giornata di campionato, sarà esposto uno striscione in campo, riguardante la raccolta fondi organizzata per la studio della malattia. Sarà possibile inviare un messaggio al 45504 o chiamare da rete fissa fino a mercoledì 30 gennaio per donare 2 o 5 € all’Associazione che sostiene i progetti di ricerca scientifica per sconfiggere la lebbra. La campagna, oltre a godere dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e del Patrocinio del Segretariato Sociale Rai, vede la collaborazione della Banca Etica, di Agesci, di Cifra, Sism, Aiac e Lega Serie A Calcio.
I DATI. Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità negli Anni ’80 l’ammontare dei contagi era di circa 12 mln; negli Anni ’90 si è assistito al drastico calo delle contaminazioni, che sono state quantificate nell’ordine dei 2,5 mln. Nel primo decennio del 2000 il numero delle infezioni è calato ma non troppo sensibilmebte, contando solo nel 2008 circa 240.000 contagi. Circa il 30% delle persone che contraggono la malattia è costituito da popolazione pediatrica; la malattia, tutt’oggi, mostra dei lati molto ambigui, essendo ancora poco chiaro il meccanismo di contagio, probabilmente trasmesso per contatto cutaneo.
PER SAPERNE DI PIU’
Il sito dell’Aifo 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui