ROMA. L’Amministrazione Obama, si prende cura dei più deboli. Svolta storica nell’America a stelle e strisce che ridefinisce i diritti dei disabili. La scuola, apre le porte allo sport, e lo sport le apre agli studenti affetti da disabilità. E’ con un direttiva  del Dipartimento dell’Educazione Statunitense che, infatti, si proclamano le pari opportunità  dei  soggetti affetti da problematiche invalidanti. Viene finalmente riconosciuto, il valore sociale dello sport, e il diritto di usufruirne, senza distinzioni e pregiudizi. «Lo sport può fornire preziose lezioni di disciplina, abnegazione, passione e coraggio e attraverso questa direttiva si può aiutare le scuole a far sì che gli studenti con disabilità abbiano la possibilità di trarre beneficio dalle lezioni di vita che apprendono dalle attività sportive», ha spiegato in un comunicato Arne Duncan, Segretario all’Istruzione. Porre in   atto “ ragionevoli misure” che permettano ai ragazzi di partecipare alle gare , o creare apposite competizioni per chi è disabile, sarà lo scopo di un progetto che vedrà impegnati gli Istituti statunitensi.
LA SITUAZIONE IN ITALIA – L’idea che l’attività motoria possa contribuire al benessere psico-fisico della persona disabile, è tendenzialmente condivisa anche in Italia,anche se sono di più i  “limiti” che impediscono la realizzazione di piani e risultati come quelli americani. Vantiamo infatti una legislazione dettagliata per il superamento delle barriere architettoniche nelle scuole: l’art.23 del Dpr 503/96 dà, per esempio, indicazioni chiare sull’accessibilità degli edifici scolastici. Abbiamo inoltre optato per una scelta precisa, quella della piena integrazione degli studenti disabili nelle scuole statali. Ma tutto ciò resta solo su carta. Cittadinanzattiva nell’ambito  di “ Obiettivo Barriere” nel 2003, ha messo a punto un dossier “ Handicap , sport e scuola” che  dà un quadro della triste situazione, che ad oggi, a parte poche realtà non supportate,è immutato.  «Molte scuole non hanno palestre, e se ce l’hanno non sono accessibili o sono prive di attrezzature per disabili. Consideriamo le barriere architettoniche nelle scuole, come ovunque, come “ barriere fuorilegge” ». Sono trascorsi dieci anni da questa dichiarazione, eppure ieri sembra oggi. Anni di mancati diritti, dunque,  nel Paese degli sprechi, dove lo sport  diventa un lusso.

di Carmela Cassese

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