CAGLIARI. Il 27,1 per cento delle donne che vivono in Sardegna ha subito violenza fisica o sessuale, ma il 93% delle violenze non viene denunciato. In alcune zone dell’Isola, specie nel Nuorese, negli ultimi tre anni sono state appena 7 le denunce presentate per stalking, mentre solo 30 donne hanno genericamente denunciato dei maltrattamenti. Sono i dati forniti dall’assessore ai Servizi sociali della Regione, Simona De Francisci, nel recente convegno sul fenomeno dello stalking tenutosi in centro Sardegna, nel quale hanno partecipato numerose scolaresche dell’Oristanese.
LA LEGGE. “La Sardegna dal punto di vista normativo, ma non solo, è avanti rispetto ad altre realtà italiane già dal 2007 – ha chiarito l’assessore – quando venne approvata la legge 8 istitutiva dei Centri antiviolenza e delle case di accoglienza. Risale invece al novembre 2011 la firma del protocollo di intesa che ha costituito la Rete regionale dei servizi antiviolenza, coinvolgendo, oltre all’assessorato, i Centri antiviolenza regionali accreditati dalla Regione, il dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio, le Prefetture, le Questure e le Procure, le Aziende sanitarie, i tribunali, Comuni, Province e l’Ufficio scolastico regionale. Si tratta di azioni importanti e che hanno permesso di creare un sistema di protezione intorno alle vittime”.
I CENTRI. Grazie ai centri antiviolenza è stato possibile creare delle strutture che affiancano le donne perseguitate nel difficile percorso della denuncia, ma anche quelle che subiscono violenze dietro le mura domestiche. Nelle strutture operano non solo avvocati e psicologi, ma anche personale formato e, nei casi più difficili, vengono messe a disposizione anche delle abitazioni protette.

di f.g.

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