FIRENZE. Oltre 3mila partecipanti provenienti da 21 paesi e da 215 tra organizzazioni, sindacati, reti e campagne attive in Europa. Quattro giornate di lavori nella stessa cornice di dieci anni fa, la Fortezza da Basso, ma un contesto economico e politico tutto diverso. Nel 2002, i movimenti e le reti europee si diedero appuntamento a Firenze per dar vita al primo Forum sociale europeo, la crisi era, nelle proporzioni che poi ha assunto a partire dal 2007, solo una previsione. Oggi, nel 2012, l’incontro europeo “Firenze 10+10/Unire le forze per un’altra Europa” «non vuole essere- come si legge in una nota- una commemorazione, ma un appuntamento che ha dueobiettivi: rispondere alla crisi e alle politiche imposte dalle istituzioni dell’Ue, dalla Bce e dai governi nazionali con un fronte comune di forze sociali a livello europeo; creare alleanze per una strategia a lungo termine capace di costruire un’Europa sociale e dei cittadini».
I PARTECIPANTI. Chi ha risposto alla chiamata di Firenze 10+10 è un mondo variegato di oltre 220 organizzazioni, sindacati, reti e coordinamenti, che attraversa tutta l’Europa, dalla Russia alla Croazia, dalla Norvegia alla Grecia, dai Balcani alla Turchia, passando per il sud del Mediterraneo, che dopo la primavera araba, sta vivendo una difficile transizione, dai risultati per nulla scontati, verso nuove forme di democrazia. Per la prima volta, infatti, nel 2013, la Tunisia ospiterà un Forum Sociale Mondiale, cosa impensabile solo un anno fa.
ARGOMENTI. Sono 5 gli ambiti di lavoro del Forum, cinque i pilastri intorno a cui si sta organizzando, attraverso una mailing list e una sezione dedicata sul sito, un lavoro di condivisione di contenuti.
Democrazia in Europa – Costruzione di un “processo costituente” democratico dal basso e sviluppo di un patto e di un’assemblea europea dei cittadini; ricostruzione delle istituzioni europee al di fuori degli attuali trattati non democratici; migranti e cittadinanza europea di residenza; barriera democratica contro l’estrema destra, il neo-fascismo e il razzismo; ricostruzione della solidarietà sociale.
Finanza – debito – austerità – “Tribunale del debito”, audit del debito e della spesa pubblica; campagne contro le politiche di austerity e il fiscal compact; tassa sulle transazioni finanziarie; ecc.
Lavoro e diritti sociali – Lavoro e diritti sociali ai tempi della globalizzazione neoliberista e dell’austerità; sviluppo sociale sostenibile; patto sociale; reddito adeguato (salari, protezione sociale) ecc.
Beni comuni naturali e sociali + servizi pubblici – Fra cui terra, cibo, acqua, energia, clima e agenda post-Rio; la difesa dei territori contro le grandi opere inutili imposte; beni comuni sociali e difesa e reinvenzione dei servizi pubblici.
Europa nel Mediterraneo e nel mondo – Pace e sostegno alle lotte per diritti e democrazia; Guerra / pace e giustizia sociale; cooperazione internazionale e solidarietà, il commercio equo; la denuclearizzazione del Mediterraneo; il controllo sul commercio di armi; le rivoluzioni arabe; fermare le occupazioni; relazioni tra le diverse culture e identità (costruzione di un ponte verso il Forum sociale mondiale 2013 in Tunisia e verso il FSM-Palestina libera in Brasile). La dimensione di genere è trasversale a tutti i pilastri.

di Walter Medolla

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