ROMA. «Pieno sostegno alla campagna di raccolta dei fondi destinati ai bambini siriani». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Giulio Terzi che ha ricevuto il presidente del comitato italiano per l’Unicef, Giacomo Guerrera. Sono soprattutto i più piccoli a essere le prime vittime di una escalation di violenze nel paese, costretti ad ad abbandonare le loro case per rifugiarsi nei Paesi confinanti. Qualche giorno fa Terzi aveva immediatamente aderito all’azione umanitaria promossa dall’Unicef per soddisfare i bisogni essenziali dei bambini siriani, sottoscrivendo la campagna “Siria, non dimentichiamoci dei bambini”. Nel quadro delle iniziative a sostegno dei minori promosse dall’Unicef, il Ministro Terzi ha sottolineato nel corso del colloquio l’importanza della formazione degli studenti ad una cultura della tolleranza e del rispetto. «Ho chiesto al Presidente di Unicef Italia – ha affermato il titolare della Farnesina – di promuovere programmi di studio sul rispetto della libertà di credo, principio fondamentale e presupposto indispensabile per la convivenza pacifica tra i popoli, in nome del quale l’Italia sta conducendo una campagna in tutti le sedi internazionali».

L’INFANZIA E’ UNA PRIORITA’ – Il Presidente dell’Unicef Italia Guerrera ringrazia il Ministro Terzi per il suo sostegno ai bambini siriani e definisce un obiettivo comune la promozione di programmi di studio sul rispetto della libertà di credo: «Desidero ringraziare il Ministro Terzi, a nome dell’Unicef, per l’incontro alla Farnesina e per aver aderito, da subito, alla nostra campagna di raccolta fondi.La grave situazione in Siria ha visto troppi bambini perdere la vita e sono ancora moltissimi quelli che vivono in condizioni di pericolo all’interno della regione, senza dimenticare i numerosi rifugiati in particolar modo in Libano e Giordania, dove tanto l’Unicef quanto la Cooperazione Italiana sono attive sin dall’inizio del conflitto. «Anche noi riteniamo che la formazione dei giovani sia fondamentale per promuovere e diffondere nel mondo programmi di studio sul rispetto della libertà di credo. Un principio, anche per noi indispensabile, ed obiettivo comune su cui lavoreremo insieme per continuare a diffondere il messaggio di una pacifica convivenza tra popoli». (Fi. Pe.)

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