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Un’altra Galassia, la festa del libro al Decumano superiore

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galassiaNAPOLI – Sarà il Decumano Superiore, nel Monastero delle Trentatré, ad ospitare la quarta edizione di Un’altra galassia, la festa del libro organizzata a Napoli dall’associazione che porta lo stesso nome della manifestazione e prevista per i prossimi 31 maggio e 1 giugno 2014.
Lo hanno annunciato in conferenza stampa nello stesso Monastero, di recente ristrutturazione e risalente al ‘500, la scrittrice Valeria Parrella, portavoce di Un’altra galassia, Madre Rosa Lupoli, badessa del monastero, Giuseppe De Stefano, presidente del Csv Napoli e membro della Fondazione di comunità del Centro Storico di Napoli e l’assessore alla cultura Nino Daniele.
 
Il programma annunciato prevede quattro incontri, tutti pomeridiani, con le partecipazioni degli ospiti confermati Andrea Camilleri, Antonella Anedda, Elisabetta Rasy il 31 maggio; l’1 giugno sarà la volta di Francesco Piccolo, Sebastiano Vassalli; ci sarà spazio per i più piccoli con il Teatro nel Baule.
 
L’iniziativa della festa del libro, come sottolineato da Parrella, nasce «in absentia» della Fiera del Libro e, dunque, con l’intenzione di dare un input alla lettura e alla cultura, partendo proprio dalla narrativa. Un input che è stato realizzato dalla possibilità di usufruire degli spazi del Monastero, del supporto del Comune di Napoli, ma in particolar modo del cospicuo finanziamento messo a disposizione dalla Fondazione di Comunità Centro Storico di Napoli. «L’intreccio di culture e lavori differenti, come quelli svolti dal Csv Napoli e dalla Fondazione di Comunità possono convergere verso uno stesso intento – interviene De Stefano – Napoli può vivere di cultura, uscendo dalla crisi e questo è interesse primario della Fondazione, condiviso anche dal Centro Servizi per il Volontariato. Parte di questo lavoro per la cultura può essere svolto anche dal volontariato, in ogni settore della vita sociale».
 
L’apertura di un luogo sacro e di recente ristrutturazione è un atto simbolico per l’iniziativa e in generale per la città: è un modo per restituire ai cittadini la loro storia che è stata negata con la chiusura di questi stessi siti. «La conoscenza nasce dallo stupore, secondo il thaumázein aristotelico – interviene l’assessore Nino Daniele – la città in ogni sua parte va riconquistata e la lettura può essere un valido strumento per questo scopo, perché occorre una visione umanistica della vita».

di Claudia Di Perna

 

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