di Giuliana Covella
NAPOLI. Forse il suo sorriso rivivrà, come i fiori e le piante che cresceranno in quello spazio verde finora abbandonato. Un luogo che ricorderà quell’angelo dai capelli e dagli occhi neri che, dall’altra parte della città, si prodigava per gli altri. È l’aiuola che un gruppo di volontari ha deciso di intitolare, sullo spartitraffico di via Consalvo a Fuorigrotta, a Gelsomina Verde. È da lei che prende il nome quel piccolo “polmone verde” che da alcuni giorni automobilisti e centauri non possono fare a meno di notare ogni qualvolta passano di là.
A SCAMPIA. L’aiuola che porta il nome della giovane di 21 anni che fu tra le prime vittime innocenti della faida di Scampia (fu uccisa il 21 novembre 2004) ha un significato simbolico, come spiegano i promotori dell’iniziativa sul gruppo Facebook dedicato alla ragazza: “Gelsomina è una piccola aiuola che un gruppo di volontari ha voluto adottare e dedicare a Gelsomina Verde, vittima innocente di camorra. Chi viene da Napoli, uscendo dalla galleria che porta a Fuorigrotta, dopo circa duecento metri, la troverà all’incrocio con via Consalvo”. Si tratta di un triangolino di terra ritagliato nell’asfalto, in cui erano state messe alcune piante, ma di cui l’amministrazione comunale si è subito disinteressata lasciandola nell’abbandono e nel degrado più totale. “Quando un luogo viene abbandonato – si legge ancora su Fb – quando non vi è nessuno che ne ha cura, diventa un luogo a cui viene sottratta l’anima, un luogo destinato inevitabilmente a morire. Così avviene per le cose, così avviene a volte anche per le persone. Coltivare e prendersi cura di un terreno cementato dal tempo per ridargli vigore, potare e liberare le piante per troppo tempo soffocate dalle erbacce e dall’arsura, piantare nuove essenze odorose come il mirto, rompere il grigiore del paesaggio con i colori dei ciclamini, curare un olivo, portare un gelsomino nato tra silenziose e verdi colline perché possa ricordare per sempre il profumo di una giovane vita spezzata, essere in questo luogo intorno ad una targa nel ricordo di Gelsomina, vuol dire ridare un’anima ad un lembo di terra, un’anima che resterà viva riflettendosi in quella delle persone che hanno partecipato a questo momento”. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato Francesco, il fratello di Mina, come la chiamavano tutti. L’intitolazione dell’aiuola in via Consalvo va ad aggiungersi alle altre iniziative in ricordo della giovane vittima, cui saranno dedicate una scuola di formazione professionale ed una pizzeria sociale nell’ex Ipia di via Ghisleri a Scampia grazie all’impegno dell’associazione “Resistenza anti camorra”, cui l’immobile è appena stato assegnato dal Comune di Napoli.

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