ROMA.  «Quanto accaduto nel carcere di Contrada Capodimonte, dove 4 agenti sono risultati positivi al test della Tbc, è purtroppo solo la punta dell’iceberg di una situazione esplosiva sotto l’aspetto sanitario, a causa del persistente sovraffollamento». Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria, Giuseppe Moretti, aggiungendo come «ciò che più ci preoccupa, però, è che non si tratti di un episodio isolato: la rilevazione dell’incidenza della diffusione della tubercolosi nelle carceri è infatti allarmante e si riverbera anche all’esterno dei penitenziari attraverso i contatti della popolazione generale con quella carceraria. Ci siamo spesso domandati- aggiunge Moretti- se la scelta di delegare alle Regioni la sanità penitenziaria sia stata saggia, visto che chi vive in un luogo così  promiscuo e in una condizione di elevato rischio di contagio non può essere sottoposto a controlli al pari di chi vive liberamente. Ci aspettiamo ora una rapida indagine dell’Amministrazione penitenziaria che accerti se sono state trascurate azioni di prevenzione da parte della direzione del carcere di Benevento e- conclude il sindacalista- auspichiamo la messa a punto di valide misure precauzionali a tutela del personale e dei detenuti».

di Sofia Curcio

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