BAT. Un “Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili” al fine di «tutelare, sostenere e superare eventuali situazioni di discriminazione e favorire l’integrazione nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio». Dopo quelli approvati a Milano, Napoli e Bari, anche il Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia ha detto «sì» alle unioni di fatto e nei giorni scorsi ha istituito il Registro delle unioni civili. Meno di 15mila abitanti, il piccolo centro in provincia di Barletta-Andria-Trani ha deciso di riconosce come famiglia anagrafica «due persone maggiorenni, legate da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune». In totale autonomia e senza alcun tipo di pressione da parte della comunità lgtb, il sindaco Michele Lamacchia ha condiviso con i consiglieri comunali l’opportunità di dotare il paese di questo importante regolamento, che detta l’agenda in tema di rivendicazioni sociali e civili. «Riteniamo che l’affermazione dei diritti sia fondamentale – ha affermato Lamacchia – specie quando questi diritti non ledono quelli degli altri. E con la nostra delibera abbiamo voluto ribadire che l’Italia deve andare avanti nell’affermazione dei diritti dei cittadini».
IL REGOLAMENTO. Regolamento alla mano, il «regime amministrativo delle unioni civili si applica ai cittadini italiani e stranieri che costituiscono famiglia anagrafica». Possono chiedere di essere iscritte nel Registro, dunque, «due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso sesso, residenti da almeno dodici mesi e coabitanti dallo stesso periodo di tempo», sia per «vincoli affettivi» sia  «per motivi di reciproca assistenza morale o materiale». L’istituzione del Registro, quindi, ha l’obiettivo di evitare azioni discriminatorie che limitino l’accesso a determinate aree di intervento, come la casa, la formazione, i servizi sociali, la sanità. Di conseguenza, chi si iscrive al Registro è equiparato al “parente prossimo del soggetto con cui si è iscritto” ai fini della possibilità di assistenza.
LA SODDISFAZIONE DELL’ARCIGAY. Il Regolamento approvato dal Consiglio Comunale di San Ferdinando di Puglia è stato salutato con particolare soddisfazione dell’Arcigay BAT, da tempo impegnata per il riconoscimento dei diritti e delle unioni civili. «Con l’istituzione di questo Registro è venuto anche meno lo stereotipo verso i piccoli paesi giudicati mentalmente chiusi ed ottusi. Il Comune di San Ferdinando di Puglia è stato all’avanguardia – ha detto Michele Pio Antolini, presidente dell’Arcigay BAT – perché si è mosso in totale autonomia, scrivendo una pagina determinante per il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali ed eterosessuali. Ora, però, ci auguriamo che venga promossa un’adeguata campagna di informazione e pubblicizzazione per far conoscere a tutti il prezioso provvedimento adottato». E proprio in virtù del «coraggio mostrato dal sindaco e dai suoi consiglieri» lo sguardo dell’Arcigay BAT adesso si è spostato verso gli altri centri della provincia. «Abbiamo inoltrato al Comune di Barletta una richiesta ufficiale per istituire il Registro delle unioni civili ed a breve – ha concluso Antolini – la presenteremo anche alle Amministrazioni di Andria, Trani e Minervino Murge, ben consapevoli che qui il percorso sarà molto più duro».
di Emiliano Moccia

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