NAPOLI. Chiude la sede di via Degni, del Tribunale per i diritti del malato. A deciderlo il Direttore Generale della ASL, con la motivazione di voler “intervenire sui fitti passivi”. «Il Direttore Generale ignora, o fa finta di ignorare, – sottolinea l’Associazione Cittadinanzattiva-  quanto previsto dall’articolo 14 della legge di riforma del SSN, che prevede proprio l’assegnazione di spazi gratuiti all’interno di ASL e ospedali a favore di associazioni di tutela e volontariato. Ribadiamo che la nostra organizzazione è da sempre contraria agli sprechi e alla creazione di passività, ma questo tipo di spazi non possono essere considerati “passività”, in quanto la loro gratuità è prevista dalla stessa legge».
L’INTERVENTO DELLA REGIONE. Per questo motivo, l’associazione “Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato” si è appellata oggi, con una lettera a firma del segretario generale, Teresa Petrangolini e del coordinatore regionale, Carlo Caramelli, al Presidente della Regione Stefano Caldoro, perché non si elimini un presidio di tutela come la sede del Tribunale per i diritti del malato. «I nostri sportelli– aggiungono dalla sede di via Degni- ricevono, ogni giorno, decine di cittadini-utenti per dare informazioni, assistenza e tutela, in una situazione in cui nessuno, nel servizio pubblico, assicura tali attività. Inoltre, proprio per sottolineare il nostro interesse per la tutela dei cittadini, nei prossimi giorni, armati di sedie e tavolo, abbiamo intenzione di “insediarci” all’ingresso della Asl per dare la possibilità, a chi ne avesse bisogno, di poter contare ancora sul nostro sostegno gratuito.  Vale infine la pena di ricordare che, nonostante i ripetuti tentativi, il Direttore Generale della ASL – concludono i vertici di Cittadinanzattiva-  non ha dato alcuna soluzione alternativa, preoccupandosi solo di chiudere la sede, senza ulteriori informazioni e nonostante i numerosi e ripetuti solleciti e la disponibilità mostrata dalla nostra organizzazione in tal senso».

                                                          di Walter Medolla

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