AVELLINO. Era l’aprile del 2003 quando il jazzista napoletano Leonardo De Lorenzo ebbe il suo primo approccio con il carcere trattamentale di Lauro di Nola (in provincia di Avellino), dove tenne un concerto per i detenuti.
In quell’occasione presentò un progetto che fu approvato dalla Direzione dell’Istituto penitenziario e che, di lì a poco, Leonardo concretizzò. Si trattava di un progetto di alfabetizzazione musicale: cinque ore settimanali di formazione teorica e pratica su principi elementari di lettura e di ritmo, utilizzando strumenti costruiti dagli stessi detenuti con materiali riciclati. Leonardo si è recato ogni settimana, per quasi dieci anni, al carcere trattamentale di Lauro, trasmettendo ai detenuti nozioni musicali e voglia di impegnarsi. Ma, come lui stesso osserva, «sono loro che hanno dato a me. È difficile descrivere la miscela di emozioni provate lavorando in questo contesto. Posso dire, però, con sicurezza che i tanti colleghi musicisti, che mi hanno dato un aiuto concreto esibendosi all’interno del carcere o coadiuvando il mio lavoro didattico, hanno sempre manifestato tutti il desiderio di tornarvi».
ENZO GRAGNANIELLO. La costanza, l’entusiasmo, la passione per la musica da subito dimostrati dai detenuti hanno consentito al progetto di crescere e di andare oltre le mura del carcere. Nati con l’idea di costituire un momento ricreativo, i seminari di musica hanno assunto valore e proporzioni ben diverse, consentendo ai detenuti un contatto significativo con il mondo esterno al carcere, in sintonia con la funzione riabilitativa e di reinserimento sociale (che dovrebbe essere) propria degli Istituti a Custodia Attenuata. I detenuti, infatti, si sono dedicati con sempre maggiori competenze artistiche a mettere in scena rappresentazioni musicali e teatrali anche all’esterno della struttura penitenziaria e hanno partecipato a concorsi nazionali, collaborando con artisti di fama. Fra questi Enzo Gragnianiello, con il quale qualche mese fa hanno realizzato uno spettacolo musicale per la festa annuale della Guardia Di Finanza di Avellino.
AMNESTY INTERNATIONAL. Quest’anno il progetto si è concluso. Non si è, però, conclusa l’esperienza artistica dei detenuti-musicisti, che hanno preso parte all’arrangiamento di un brano composto da De Lorenzo per il cd “Io pretendo dignità” , realizzato da Amnesty International e in prossima uscita. Forse l’esperienza di Leonardo e le sue parole possono servire a tutti: «Avete mai pensato a cosa voglia dire effettivamente la privazione totale della libertà? Per qualsiasi richiesta devi scrivere la “domandina”, le telefonate sono contate, così come le visite, qualsiasi notizia arriva sempre dopo molto tempo. Credo che la cosa peggiore per un detenuto sia il senso di “sospensione” che è costretto a percepire. Pensateci bene quando dite di non essere liberi».

di Federica Pugliese La Corte

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