LONDRA. Come e più di quattro anni fa. La Cina passa da Pechino 2008 a Londra 2012 confermandosi la più forte nazione paralimpica: un dominio netto, addirittura maggiore di quello fatto segnare nella Paralimpiade di casa. A Pechino furono 211 medaglie, a Londra sono state 231, con la bellezza di 95 medaglie d’oro, oltre a 71 d’argento e 65 di bronzo. Non ce n’è per nessuno, una superiorità manifesta che dura da Atene 2004 e che fra quattro anni sarà chiamata ad una ulteriore verifica a Rio de Janeiro.
LA CLASSIFICA. La lotta per il posto d’onore si risolve in volata a favore della Russia, che pur conquistando un numero complessivo inferiore di medaglie rispetto ai padroni di casa della Gran Bretagna, la superano per un maggior numero di medaglie d’oro. L’inno russo risuona 36 volte contro le 34 di “God save the Queen”, e per i ragazzi provenienti da Mosca e dintorni è un exploit clamoroso, considerato che quattro anni fa occupavano appena l’ottava piazza nel medagliere. I 18 ori della scorsa edizione sono esattamente raddoppiati e le 63 medaglie complessive sono lievitate fino a quota 102. Come detto, i padroni di casa della Gran Bretagna chiudono la Paralimpiade di casa al terzo posto, con 34 ori, 43 argenti e 43 bronzi, per un totale di 120: a Pechino superarono appena le cento medaglie (furono 102) anche se in quell’occasione riuscirono ad ottenere più primi posti (42, contro i 34 di Londra). Al quarto e quinto posto si confermano, come quattro anni fa, l’Ucraina e l’Australia. I primi hanno conquistato 32 ori, 24 argenti e 28 bronzi, per un totale di 84 medaglie, dieci in più delle 74 (con 24 ori) di Pechino 2008. A ruota gli australiani, che tornano a casa con 32 ori, 23 argenti e 30 bronzi, per un totale di 85 medaglie. Solo sesti, invece, in caduta liberi, gli Stati Uniti, che dopo il terzo posto di Pechino perdono altre tre posizioni, non toccando neppure quota 100: le medaglie di Londra sono state 98, 31 d’oro, 29 d’argento e 98 di bronzo. Lontana anni luce per loro l’edizione di Atlanta ’96, l’ultima giocata in casa e l’ultima nella quale riuscirono a prevalere su tutte le altre nazioni: il movimento paralimpico statunitense, fatte le debite proporzioni, è in difficoltà, e certo non fa sperare in una rapida inversione di rotta il sostanziale disinteresse con il quale i media americani hanno seguito l’edizione londinese dei Giochi. A proposito di futuro, il Brasile. paese che ospiterà la prossima edizione, quella di Rio de Janeiro 2016, migliora dal nono al settimo posto, tornando a casa con 43 medaglie (quattro in meno di quattro anni fa) di cui 21 d’oro (erano state 16 a Pechino). Nella top ten 2012 rientrano anche la Germania, la Polonia e i Paesi Bassi. I tedeschi conquistano 66 medaglie (18 ori, 26 argenti, 22 bronzi) contro le 59 di Pechino, i polacchi ne portano a casa 36 (14 ori, 13 argenti, 9 bronzi), gli olandesi chiudono con 39 podi (10 ori, 10 argenti, 19 bronzi). Si conferma paese dalla buona realtà paralimpica l’Iran (24 medaglie, 10 d’oro, 7 d’argento e 7 di bronzo) e bene fa anche la Corea del Sud con 9 medaglie per ciascun metallo e un totale di 27.
GLI AZZURRI. Al tredicesimo posto, ecco finalmente l’Italia, che torna a casa con 9 medaglie d’oro, 8 d’argento e 11 di bronzo. Un totale di 28 medaglie con un netto miglioramento rispetto all’edizione precedente (4 ori, 7 argenti e 7 bronzi, totale di 18). Soprattutto, Londra 2012 ha segnato il sorpasso – tutto sommato inatteso – degli azzurri sulla Francia e sulla Spagna, nazioni che nelle passate edizioni li avevano nettamente sopravanzati. Per il resto, c’è da segnalare il diciottesimo posto del Sudafrica (otto ori, 12 argenti, 9 bronzi, 29 medaglie complessive), che rispetto a Pechino, dove si era issata al sesto posto assoluto, sconta le prestazioni meno brillanti dei suoi due atleti di punta: Oscar Pistorius nell’atletica e Natalie Du Toit nel nuoto. In termini di risultati negativi, peraltro, fa anche peggio il Canada, che al settimo posto di Pechino (19 ori con 50 medaglie totali) contrappone solo il ventesimo posto londinese con appena 31 medaglie (7 ori, 15 argenti e 9 bronzi). Nel gioco dei continenti, primo posto asiatico ovviamente per la Cina, primato europeo per la Russia (con a ruota la Gran Bretagna), mentre Stati Uniti e Australia aprono la classifica relativa ad America e Oceania. Quanto all’Africa, la prima nazione è la Tunisia, quattordicesima nella classifica generale subito alle spalle dell’Italia.

di Francesco Gravetti

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