ROMA. La conta dei detenuti deceduti all’interno delle carceri italiane sale, a un mese dalla fine dell’anno, a 93. Di questi, 50 sono suicidi, uno è morto per sciopero della fame a Lecce, uno per overdose a Regina Coeli, uno per omicidio all’Opg di Aversa, 31 per cause ancora da accertare e 9 per malattia. Altri quattro i decessi, di cui 3 per suicidio, nelle camere di sicurezza: tutti uomini stranieri di età tra i 26 e 31 anni. Secondo Antigone  nello stesso periodo dello scorso anno erano morti 91 detenuti, di cui 43 per suicidio.

40 ANNI. L’età media dei reclusi deceduti è poco inferiore ai 40 anni. Tra i suicidi, poco più del 30 per cento è di origine straniera. Il più giovane a morire, finora, aveva 19 anni: era marocchino ed era appena arrivato al carcere di Verona da quello di Padova. È probabile una morte naturale. Il più giovane a togliersi la vita aveva invece 21 anni, era italiano ed è morto a San Vittore: incensurato, era accusato di molestie sessuali ai danni di minorenni e aveva denunciato di aver subito violenze dagli altri detenuti. Il più anziano suicida aveva 71 anni ed era recluso a Rebibbia Nuovo Complesso: originario di Paliano (in provincia di Frosinone), si è impiccato con un lenzuolo. Era affetto da problemi respiratori e aveva un fine pena fissato per il 2015.
A oggi il primato dei decessi spetta agli istituti di Genova Marassi e Firenze Sollicciano, entrambi con 5 detenuti morti (quattro suicidi nel primo caso, uno nel secondo). All’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto sono 4 i morti: due per suicidio, un decesso per inalazione del gas della bomboletta e uno per malattia.

di f.g.

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