di Nico Falco
NAPOLI. Circa trecento persone si sono riunite nella serata di giovedì in piazza Marianella, dove lunedì sera è stato ucciso Pasquale Romano, trentenne di Cardito, raggiunto dai sicari di camorra sotto la casa della fidanzata. Lino, come lo chiamavano gli amici, con la camorra però non aveva nulla a che fare. E’ stato ucciso, questo il lato più terribile della vicenda, per errore. Scambiato per un’altra persona, forse per uno spacciatore della zona che, per un tragico scherzo del destino, si muoveva in un’automobile simile alla sua.

I PARTECIPANTI – Il presidio è rimasto sul posto per un paio d’ore. Tra i presenti, oltre a molti cittadini, anche esponenti di associazioni e politici locali. Presente anche Giuseppe Cirillo, sindaco di Cardito, paese del Napoletano dove viveva la vittima con la famiglia. Una corona di fiori è stata apposta sul lampione davanti al quale Pasquale aveva parcheggiato la sua automobile.
I PROMOTORI – Promotori dell’iniziativa Salvatore Salzano, Giuseppe Sbrescia e Alessandro Fiore, rappresentanti delle associazioni studentesche della Federico II. «Ancora una volta – hanno dichiarato gli organizzatori – una vittima innocente della camorra. Dicono sia stato un errore, ma non si può morire per errore. Non si può uscire di casa ed essere colpiti da una raffica di proiettili. Ecco perché stasera scenderemo in piazza nel quartiere di Marianella, dove è stato ucciso Pasquale, proprio durante il coprifuoco che c’è ogni sera per accendere la speranza, per riaffermare la legalità e liberare la nostra città e la nostra regione dalla camorra e dalle mafie. Ci auguriamo che insieme a noi vi siano il sindaco, il prefetto, il questore e le istituzioni tutte, ma anche semplici cittadini e le associazioni che operano sul territorio».
GLI INTERVENTI – Don Tonino Palmese, del coordinamento delle famiglie di vittime innocenti della camorra e referente di Libera in Campania, ha fatto sapere: “La famiglia di Lino non sarà abbandonata. Le istituzioni faranno rete. Esprimo tutta la mia solidarietà ai familiari di Lino ma bisogna anche evidenziare che le istituzioni, le forze dell’ordine, stanno facendo ogni sforzo possibile”. Sulla questione era intervenuto anche Paolo Siani, della Fondazione Polis. “Esprimiamo la nostra più sentita vicinanza ai familiari di Pasquale Romano e offriamo loro sostegno psicologico e legale e tutto quello che noi sappiamo essere necessario in momenti come questi, – aveva detto, – Siamo convinti che la magistratura e le forze dell’ordine faranno il possibile per scovare i colpevoli e assicurarli quanto prima alla giustizia. L’ennesima vittima innocente caduta sotto i colpi della camorra esige risposte efficaci da parte di istituzioni e forze politiche. Non siamo convinti che al momento la lotta alla criminalità sia una priorità assoluta dell’attività del governo e dei nostri amministratori. E’ ora che lo diventi concretamente, non solo a parole. Non bastano solo i patti e le passerelle mediatiche, occorrono i fatti. Noi non ne possiamo proprio più”.

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