PALERMO. Approvati dal Ministero quattro progetti di lotta all’usura e al racket per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Si tratta di quattro importanti progetti antiracket ideati dalla Fai (Federazione Antiracket Italiana) e da Addiopizzo Palermo. La firma è avvenuta a Roma, alla presenza del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, dell’Autorità di Gestione prefetto Nicola Izzo, del commissario nazionale Antiracket prefetto Giancarlo Trevisone e dei massimi funzionari del Ministero. I progetti si svolgeranno nelle regioni cosiddette ad Obiettivo Convergenza: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In particolare tra gli obiettivi principali: si incrementerà l’azione di assistenza alle vittime del racket e dell’usura; si vogliono creare le condizioni per aumentare il numero delle denunce di estorsione ed usura; incrementare il numero delle associazioni antiracket coprendo nuove città e territori; estendere il consumo critico nelle altre regioni coinvolgendo la rete di associazioni antiracket della Fai; estendere la rete dei Professionisti Liberi alle altre aree interessate di progetti.
NAPOLI E PALERMO. Il primo progetto riguarda, infatti, la realizzazione di due sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell’usura, con sedi a Napoli e Palermo, in partenariato con Fai. Il costo del progetto è di 1.797.000 euro complessivi per 3 anni. E’ volto ad offrire ai soggetti che hanno denunciato reati di estorsione e di usura un’assistenza completa rivolta alla soluzione dei tanti problemi che seguono alla denuncia, rafforzando il sistema di relazioni tra gli attori coinvolti a vario titolo nella lotta al racket e all’usura. Il secondo progetto riguarda la promozione di una rete antiracket per le regioni dell’Obiettivo Convergenza, con sedi a Napoli, Caserta, in Calabria, Puglia, Sicilia occidentale ed orientale, in partenariato con Fai. Il costo del progetto è di 3.524.000 euro complessivi per 3 anni. E’ volto a creare una struttura che fornisca una sufficiente conoscenza dei fenomeni del racket e dell’usura, la complessità del fenomeno mafioso, la sua evoluzione, la sua diversità territoriale, rafforzando le associazioni antiracket ed antiusura e promuovendone la diffusione.
“ADDIO PIZZO”. Il terzo progetto prevede la costituzione di una rete per il “Consumo Critico antiracket”, con sedi a Palermo e provincia, e a Gela, in partenariato con il “Comitato Addiopizzo”. Il costo del progetto è di 1.469.977,75 euro per 3 anni. Il punto di partenza è costituito da un piccolo circuito economico già esistente, che si oppone pubblicamente al racket delle estorsioni mafiose. Lo scopo è quello di estendere la rete di “consumo critico antiracket”, quale strumento volto ad incentivare le denunce e creare un movimento collettivo di opposizione al fenomeno del “pizzo”. Infine il quarto progetto attiene alla rete di Consumo Critico “Pago chi non paga” in tutte le regioni dell’Obiettivo Convergenza (escluse Palermo e Gela).
 

di Mirko Dioneo

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