PARMA. Sostenere le relazioni familiari e la genitorialità di detenuti del carcere cittadino, garantendo condizioni di pari dignità ai genitori detenuti. È l’obiettivo di “Laboratorio Gioco”, progetto sostenuto dall’amministrazione comunale che, dall’agosto 2010, ha visto 980 presenze di bambini e adolescenti negli spazi messi a disposizione dalla direzione all’interno dell’istituto. Il progetto è attivo tutto l’anno, il martedì e il venerdì, giorni in cui i bambini, provenienti da tutta Italia, possono entrare in carcere per trascorrere del tempo con i familiari. Sono stati previsti ingressi straordinari in occasione della Festa del papà, sia nel 2011 che nel 2012: quest’anno sono stati organizzati due momenti di festa, per due differenti sezioni del carcere, che hanno coinvolto 14 detenuti (più i rispettivi famigliari) e 20 bambini.
IL PROGETTO. Gioco, ricreazione, laboratori creativi e socializzazione. Sono le attività proposte all’interno degli spazi del laboratorio che si avvalgono dell’esperienza di educatori professionali e di giovani volontari e sono realizzate grazie alla collaborazione della Polizia Penitenziaria. Le proposte sono differenziate a seconda dell’età dei bambini: per i più piccoli e i preadolescenti sono previsti momenti ludici, lettura di storia, laboratori creativi e socializzazione. I bambini possono trattenersi nel laboratorio sia prima che dopo l’incontro con il genitore, un modo per alleggerire la tensione – soprattutto per i più piccoli – di trovarsi all’interno di un carcere. Oltre al sostegno alla genitorialità, il Comune ha sostenuto anche un laboratorio di scrittura creativa per i detenuti, insieme all’associazione Rinoceronte incatenato e al Forum solidarietà. Da questo progetto è nato un libro dal titolo “Cavalcare l’arcobaleno” che raccoglie storie in carcere per raccontare il carcere e parlarne ai figli.
IL PATROCINIO. I “Laboratori famiglia” sono 3: si tratta di spazi in cui le famiglie possono incontrarsi, conoscersi, fare attività insieme e sostenersi reciprocamente nella gestione della vita quotidiana. I “Laboratori compiti” sono 13 e costituiscono un supporto per le famiglie nelle attività di studio e compiti dei figli. Si tratta di spazi e iniziative che valorizzano il protagonismo delle associazioni e delle famiglie, facendo crescere la solidarietà e le relazioni in famiglia, tra famiglie e nella comunità, promuovendo la partecipazione attiva di tutti i cittadini. Il progetto “Laboratorio Gioco”, il primo realizzato in Italia in un carcere maschile, ha il patrocinio del ministero delle Pari opportunità, e vede la collaborazione oltre che del Comune e degli Istituti penitenziari, anche dell’associazione Per ricominciare, delle Acli e del Forum solidarietà.

di Francesco Gravetti

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