ROMA. Promosso il nord, bocciato il sud. Friuli Venezia Giulia, Toscana e Umbria sono le regioni italiane che offrono le migliori condizioni di inserimento socio-occupazionale per gli stranieri. Fanalino di coda per Campania, Basilicata e Puglia. È la fotografia del Cnel (Consiglio Nazionale economia e lavoro) nel suo ottavo “Rapporto sugli indici di integrazione sociale degli stranieri in Italia” presentato a Roma, relativo al 2009. Le tre regioni si piazzano in cima alla classifica, Friuli Venezia-Giulia, Toscana e Umbria, ottengono un punteggio rispettivamente di 70,6, 66 e 65,7 su una scala da uno a cento. In generale, sette regioni italiane rientrano nella categoria “alta integrazione”, buona la performance del Nord-est, nove in quella “media” e solo quattro in quella bassa (Molise, Campania, Basilicata e Puglia con, rispettivamente 39,3, 37,3, 35 e 34,3 su una scala da uno a cento.
PROVINCE TOP AL NORD – Anche nell’analisi delle province è il Friuli Venezia Giulia a ipotecare i piazzamenti migliori. Non solo guadagna il primo posto (Trieste con 71,9), ma riesce anche a sistemare Gorizia e Pordenone nella lista delle prime dieci. Al contrario la Toscana, regione che detiene il secondo più alto potenziale d’integrazione, piazza solo tre delle sue dieci province nella fascia alta (Prato, al secondo posto con un indice di 69; Firenze, al decimo con 63,5, e Arezzo, 16esima con 61,7). Il terzo gradino del podio è invece occupato da Reggio.
POLO ATTRATTIVO AL NORD, SUD BOCCIATO  – Il rapporto del Cnel delinea poi le regione più “attrattive” per gli immigrati. È in Lombardia che gli stranieri, una volta arrivati, tendono a rimanere stabilmente. In una scala da 1 a 100, infatti, il grado di attrattività della regione è 86,2. Staccata la seconda regione, il Veneto con un 79,5 e ancora più dietro l’Emilia Romagna. Le ultime della classe? Sono Campania (17,3), Molise (16,4), Calabria (15,4) Sardegna (10,6) e Basilicata (6,5). Molti sono i fattori utilizzati per stilare questa graduatoria: dall’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione al numero medio di stranieri residenti per chilometro quadrato, altro fattore è ricettività migratoria, ossia nuovi residenti stranieri ogni 100 cancellati.
http://www.cnel.it/home  (ISTITUZIONI: il sito del Consiglio Nazionale economia e lavoro)

di Stefania Melucci

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