MILANO. Da Milano a Lecce sono sempre di più le esperienze di stranieri che scelgono di offrire un po’ del loro tempo a persone in difficoltà. L’inchiesta di febbraio di Popoli, la rivista internazionale dei Gesuiti, racconta alcune delle iniziative più significative. A Milano la Comunità di Sant’Egidio ha avviato nel 2003 Genti di Pace: una cinquantina persone originarie di diversi Paesi visitano e assistono gli anziani della casa di riposo Virgilio Ferrari e in estate sacrificano parte delle loro ferie per accompagnare questi anziani in montagna. .
A LECCE. «Il fenomeno si sta estendendo – sottolinea Annamaria Fantauzzi, docente di Antropologia medica e culturale all’Università di Torino – ed è un modo attraverso il quale l’immigrato dimostra la sua volontà di partecipare alla vita sociale italiana. Ma è anche un modo per “restituire” quanto si è ricevuto. Quando avevo bisogno – è il loro ragionamento – c’è stato qualcuno che mi ha aiutato. Ora che ho trovato un lavoro e una casa, cerco di aiutare chi ha bisogno». Come i giovani migranti che frequentano il Centro Matteo Venticinque di Lecce, un luogo che accoglie disabili e punto di ritrovo per gli stranieri in cerca di lavoro, casa e assistenza. Lì ha sede anche l’Unitalsi e ormai da alcuni anni tra i barellieri dei viaggi verso Lourdes ci sono senegalesi, marocchini, albanesi, camerunensi e romeni. «Credo che la maggior parte di loro voglia ricambiare l’accoglienza fraterna e sincera che hanno sperimentato nel nostro centro», afferma Salvatore Perrone dell’Unitalsi di Lecce.
DONATORI SANGUE. In crescita anche il numero di donatori del sangue tra gli immigrati. L’Avis stima che il 4% sia stato effettuato da cittadini stranieri. In alcune regioni però la percentuale è superiore. In Toscana, per esempio, su 240mila donazioni circa il 10% sono effettuate da extracomunitari. In Lombardia, su 300mila donatori, l’8% è straniero. Per i musulmani la donazione del sangue ha anche un valore religioso: quasi sempre citano la sura 5,32 del Corano che recita: «Chi abbia salvato (un uomo), sarà come se avesse salvato tutta l’umanità».
A PARMA. La Provincia di Parma scommette sul volontariato per favorire l’integrazione degli stranieri. Per questo ha varato il progetto «Tutti dentro». I responsabili della provincia hanno incontrato le associazioni di immigrati, che si sono rese disponibili a indicare i nominativi di giovani stranieri disposti ad avviare un percorso di conoscenza del volontariato. Verrà poi organizzato, entro la fine di febbraio, un incontro con questi ragazzi insieme ai loro coetanei italiani. Ai ragazzi verrà chiesto cosa pensano del volontariato e se intendono entrare nel mondo dell’associazionismo. In base alle risposte saranno poi organizzate uscite per conoscere le diverse realtà associative del territorio.
PER SAPERNE DI PIU’
www.popoli.info  (APPROFONDIMENTI. L’inchiesta di Popoli)

di Mirko Dioneo

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