ROMA. Serpeggia il malumore tra le associazioni di volontariato e, in generale, nel mondo del non profit dopo la decisione del Governo che ha introdotto, con la legge di stabilità, una franchigia di 250 euro per le donazioni. La preoccupazione per la decisione è unanime. «Dopo anni avevamo ottenuto la cosiddetta “Più dai, meno versi” – spiega a “Il Sole 24 Ore” Paolo Giganti responsabile fundraising di Aism – e ora in un attimo viene tolta. È l’ultima di una serie di penalizzazioni che, nel caso delle organizzazioni maggiori come la nostra, va a interessare una parte importante dei donatori, stimabile intorno al 20-30%. La speranza è che non cali la propensione a donare e che la misura sia eliminata nell’iter parlamentare». Sempre al “Sole 24 Ore” anche il segretario generale della Lega del Filo d’Oro, Rossano Bartoli, commenta: «Invece di essere incoraggiati si va nella direzione opposta, come se ci fosse una sorta di sfiducia nel nostro lavoro. Il non profit assolve compiti importanti e la stretta avrà un impatto pesante sui servizi che saremo in grado di garantire, con conseguenze per tutta la società».
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di Mirko Dioneo

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