di Ortensia Ferrara
AVELLINO. Simone Cristicchi, Meg, Daniele Vicari, Andrea Segre, Federico Mauro, Imma Villa sono solo alcuni dei nomi, noti a livello nazionale, che hanno firmato l’appello rivolto agli artisti impegnati nel settore dell’arte, della cultura e dello spettacolo, in cui si richiede una presa di posizione per sbloccare gli spazi dell’ex Cinema Eliseo, struttura sita in pieno centro nel capoluogo irpino. Lanciato da un gruppo di “libere cittadine e liberi cittadini irpini” appena pochi giorni fa, a ridosso dell’incendio che ha devastato l’edificio, l’appello conta già circa 500 firme. Hanno aderito rappresentanti di associazioni culturali come Koinè Art Lab e il Presidio del Libro, di associazioni di volontariato come la Don Tonino Bello, movimenti studenteschi, politici locali di tutta la provincia, ma soprattutto tanti semplici cittadini esasperati dallo scempio che da anni, ormai, si compie sull’ex Eliseo.
LA STORIA. La struttura, bene storico risalente all’epoca fascista progettato dal celebre architetto Del Debbio, che avrebbe dovuto diventare la Casa del Cinema intitolata a Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, giace da 30 anni nell’abbandono totale, dopo una spesa di oltre 5 milioni di euro per la sua ristrutturazione. Uno spazio nuovo e utilizzabile ma chiuso al pubblico, soggetto alle incursioni di vandali e a sporadici servizi di vigilanza. Proprio la recente sospensione della vigilanza ha portato all’incendio doloso che il 2 gennaio ha distrutto la sala proiezioni, provocando danni per oltre 200mila euro. È allora che la cittadinanza ha detto basta: innanzitutto, lanciando un countdown di un mese di tempo alla Magistratura per le indagini e al Comune per definire le sorti della struttura, oltre il quale si procederà alla sua occupazione. Poi chiedendo agli artisti, locali e non, di sostenere e dare visibilità all’iniziativa, oltre che con la raccolta firme, con un comunicato, un videomessaggio o la presenza fisica nel giorno in cui è stato annunciato l’ingresso nell’edificio, il prossimo 3 febbraio. Durante l’assemblea spontanea riunitasi il giorno dopo l’incendio, è stata avanzata l’ipotesi di un ‘abbonamento al buio’ per la prima programmazione dell’Eliseo: almeno 1000 cittadini che, a titolo personale o di gruppo, versando la cifra di 100 euro ciascuno, consentirebbero all’ex Eliseo di ripartire, almeno in parte.
L’APPELLO. E non è tutto. All’appello degli artisti ha risposto la stampa locale, con un proprio manifesto in cui chiede alla Procura della Repubblica di Avellino di “prendere atto del vergognoso attacco al cuore sociale e culturale della città ed intervenire prontamente all’identificazione non solo della mano che ha appiccato il fuoco al Cinema Eliseo, ma soprattutto dei responsabili dell’abbandono e della mancata consegna di un simile patrimonio. La giustizia faccia il suo corso, ma la società non resti ferma. La cosa che ci preme è che il Centro di Cultura Cinematografica intitolato a Camillo Marino e Giacomo d’Onofrio non sia più una sterile intitolazione ma possa vivere e produrre cultura in città. È questa la storia che vogliamo scrivere”. Da chi si sta attivando con la messa in moto di progetti e idee per il reperimento fondi a chi si è offerto volontario per ripulire gratuitamente la struttura, la mobilitazione è trasversale e concreta. E parte dal basso, come spesso accade, da parte di quei tanti, troppi, che sono stanchi di vedere, soprattutto in una città dove le occasioni culturali sono ridotte al minimo, uno spazio culturale e aggregativo già rovinato e in disuso.
PER SAPERNE DI PIU’:
Firma l’appello

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