ROMA. «I lavori e i risultati del 2011 Anno europeo delle attività del volontariato che promuovono la cittadinanza attiva dimostrano che vi è una forte base comune dei valori e delle pratiche proprie del volontariato in tutta l’Unione e che, al contempo, è sempre crescente la consapevolezza ed il bisogno di valorizzare il contributo del volontariato in settori diversi e rispetto ad alcuni obiettivi fondamentali per il futuro dell’ Europa come la Strategia europea 2020, l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, la democrazia partecipativa, le pari opportunità  e l’invecchiamento attivo ». Lo afferma in una nota l’ europarlamentare Gianni Pittella, riconfermato Primo Vicepresidente del Parlamento Europeo.
BASE SCIENTIFICA. «Diviene quindi necessario creare – prosegue il primo vice presidente del Pe – una base conoscitiva fondata su parametri scientifici, comparabili e sostenibili nel tempo sul numero, sul profilo e sulle attività dei volontari, sul contributo economico della gratuità, poiché senza queste valutazioni il rischio è quello di vanificare lo sviluppo di politiche pubbliche a lungo termine capaci di mettere al centro la promozione dell’identità europea ed il dialogo tra e con i cittadini». 
IN PARLAMENTO «Partendo da questi presupposti auspico – esorta  Pittella – che il Parlamento europeo, il quale già ha tracciato il solco iniziale di questa strada con la Risoluzione sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale (2007/2149(INI), rafforzi il proprio impegno assieme a tutti gli organismi coinvolti,  affinché si acceleri il processo di una misurazione del volontariato condivisa, secondo gli standard del Manuale ILO. Allo stesso tempo mi auguro che la misurazione divenga prassi obbligatoria per i sistemi statistici degli Stati Membri in modo da prevedere la realizzazione di report sullo stato del volontariato in Europa ogni 5 anni, a partire già dal 2013. Infine – conclude l’europarlamentare  – esorto la Commissione europea affinchè definisca la metodologia del Manuale ILO sulla misurazione del lavoro volontario come base standard e obbligatoria per riconoscere le ore dei volontari come co-finanziamento nei progetti europei».

 di Mirko Dioneo

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