guardie ambientali
NAPOLI. L’indagine e’ cominciata nel febbraio 2012 in seguito alla denuncia presentata da un cittadino cinese e ha permesso di ricostruire la condotta estorsiva dei cinque italiani che facevano uso di divise, palette ed altri segni distintivi tipici delle forze di polizia, qualificandosi come agenti di “Polizia Ambientale”. Le finte “Guardie Ambientali” simulavano controlli sul corretto smaltimento dei rifiuti e in materia di immigrazione, presso abitazioni ed aziende gestite da cittadini cinesi e, approfittando della scarsa conoscenza delle normative e della difficoltà linguistiche dei malcapitati cittadini, pretendevano e si facevano consegnare dai malcapitati somme di denaro variabili da 100 a 1000 euro, intimorendo le vittime con la minaccia della contestazione di salate multe e di sequestri. Ma ieri mattina, a Terzigno, Boscoreale, Pompei e Boscotrecase, i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare – emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola su richiesta della locale Procura (ovvero 4 divieti di dimora ed 1 obbligo di firma), nei confronti di 5 indagati, italiani, ritenuti responsabili di estorsione aggravata e continuata in concorso, violazione di domicilio e sostituzione di persona. L’intervento dei  carabinieri ha messo fine all’attività criminosa consentendo di conquistare la fiducia di molti piccoli imprenditori cinesi e di ricostruire, così, decine di episodi illeciti perpetrati ai danni di aziende operanti in Terzigno tra febbraio e ottobre 2012. Sequestrati manette, fondine, uniformi e una pistola a salve.

di Federica Trapanese

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