MILANO.  Duecento ore di formazione in aula, 600 ore di stage professionalizzante e una rete di soggetti radicati sul territorio per soddisfare i bisogni e le aspirazioni di 28 ragazzi e ragazze a rischio emarginazione, a cui è stata offerta una seconda opportunità con il progetto “Divento grande”. Il Comune di Milano, insieme con la fondazione Sodalitas e la Fondazione Clerici, in collaborazione di Formaper e Obiettivo Lavoro, ha attivato lo scorso anno un percorso di sviluppo per il recupero del disagio giovanile, basato sull’esperienza di formazione-lavoro.
IL PROGETTO – “Divento grande” ha coinvolto ventotto adolescenti tra i sedici e i diciotto anni. Il programma si è articolato in due fasi. La prima di orientamento, durante la quale i ragazzi hanno frequentato lezioni, partecipato a laboratori per imparare un mestiere, simulato colloqui di selezione, imparato a costruire il proprio curriculum vitae. Le materie di studio hanno interessato anche l’area comunicativa, il lavoro di gruppo e la ricerca di un’occupazione, nonché lavorato per acquisire competenze professionali di qualità da poter spendere efficacemente nel mercato del lavoro. Chiusa la fase in aula, i ragazzi hanno iniziato la formazione sul campo attraverso tre esperienze di stage, individuate e costruite sulla base delle specifiche richieste ed attitudini di ciascuno. Le esperienze hanno abbracciato il mondo della ristorazione e del no-profit, le grandi e le piccole e medie imprese.
I GIOVANI – Dei 28 ragazzi coinvolti nel progetto, tredici hanno proseguito, con una borsa lavoro messa a disposizione dal Comune, la propria esperienza di lavoro presso le realtà che li hanno accolti in stage e dove sussistono concrete prospettive occupazionali. «Ho deciso di lavorare in un bar perché mi piaceva essere a contatto con la gente – dice uno dei ragazzi che usufruisce di una borsa lavoro in un bar milanese – Il primo giorno dietro il banco mi sentivo una persona in più. Le cose sono cambiate piano piano perché mi hanno spiegato come fare le cose, e dopo ci ho preso la mano. Prima non ero così: prima ero uno che non voleva far niente. Sono soddisfatto di me perché non pensavo di arrivare a questo punto».

PER SAPERNE DI PIU’
Il progetto “Divento grande” 

di Stefania Melucci

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