ROMA. Cresce in Italia l’insicurezza legata alla criminalità: quasi un cittadino su due si dice poco tranquillo. Lo attesta il quinto “Rapporto annuale dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza”, secondo cui nella “scala delle insicurezze”, quella legata alla criminalità arriva dopo “l’insicurezza globale” (76) e quella economica (73). Il valore percentuale è comunque alto (43%) e in crescita di 10 punti rispetto al 2010, tornando ai livelli del 2007. Sale, insomma, la paura di essere vittima di un furto, di una truffa, di una rapina, di un furto in casa, di un incidente stradale o sul lavoro: tutte voci che registrano un trend in crescita nell’ultimo anno. In controtendenza solo l’insicurezza legata alla criminalità organizzata.
LE DONNE. Sono le donne le prime vittime di questa inquietudine (50%, 13 punti percentuali in più rispetto agli uomini), persone tra i 45 e i 54 anni, i residenti al Sud. Tra le categorie socio-professionali il valore è più alto tra le casalinghe (53%) e i lavoratori autonomi o imprenditori (50%), mentre da un punto di vista di appartenenza politica il maggior punteggio si riscontra tra gli elettori della Lega Nord. Il 54% appartiene al pubblico dei programmi di infotainment pomeridiano.  In generale, l’85% degli italiani ritiene che la criminalità sia in crescita rispetto a 5 anni fa: è una percezione diffusa tra le donne (90%), da persone tra i 55 e i 64 anni (89%) e con un basso livello di istruzione (92%), in particolare casalinghe (93%).
GLI STRANIERI. È calata notevolmente, invece, la “paura dello straniero”. Il 29% accomuna l’immigrazione alla criminalità, contro il 51% del 2007, il 39% del 2008 e il 37% del 2009. allo stesso tempo, l’immigrato non è visto più come una minaccia per l’occupazione: il dato si ferma al 29% contro il 37% del 2007, il 31% del 2008 e il 35% del 2009. In generale, il 61% degli intervistati non vede nello straniero una minaccia. Questo soprattutto tra persone che lavorano in un ambito in cui è meno forte la componente straniera: tra i liberi professionisti (76%), gli studenti (63%), tecnici, impiegati, dirigenti e funzionari (69%). Chi invece guarda l’immigrato con sospetto è perlopiù anziano (47%), casalinga (49%), disoccupato (48%), pensionato (46%). Più apprensivi sono i residenti a Nordest (44%), con punte del 55% e del 51% tra gli elettori rispettivamente della lega Nord e del Pdl.
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.osservatorio.it/ (SOCIOLOGIA. Il sito dell’Osservatorio di Pavia)
 

di Mirko Dioneo

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