ROMA. In Italia per la prima volta dopo quattro anni crescono le denunce di reato: 2.763.012 reati denunciati nel 2011, a fronte dei 2.621.019 del 2010, con una crescita del 5,4% e un’incidenza di 45,4 reati ogni 1.000 abitanti. È quanto riporta il Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis. “L’analisi della criminalità per grandi famiglie di reati rivela che a crescere è soprattutto la microcriminalità – spiega il rapporto -. Nel 2011 le rapine sono state 40.549, con una crescita del 20,1% rispetto all’anno precedente. I furti sono stati 1.460.205 e nell’ultimo anno aumentano del 10,2 per cento”. A crescere sono soprattutto i furti in appartamento (che sono stati 204.891, con un aumento del 21,1%) e gli scippi e borseggi, spiega il Censis,  che crescono rispettivamente del 16% e del 24%. “La crescita degli street crime può essere il frutto di una criminalità “di sussistenza”, che rappresenta il riflesso della crescita della povertà e del disagio sociale a seguito della crisi economica – spiega il rapporto -, e che porta nuovi attori sulla scena del crimine. Ma può dipendere anche dal minor presidio del territorio che riescono a garantire le forze dell’ordine a seguito dei processi di razionalizzazione e di taglio delle spese in atto”. Negli ultimi sei anni, aggiunge il Censis, si è passati da una spesa per l’ordine pubblico e la sicurezza in euro correnti di 29.059 milioni a una di 31.186 milioni, con una crescita apparente del 7,3%, inferiore all’incremento del totale delle spese pubbliche (+14,3%), e una diminuzione dello 0,6% nell’ultimo anno. In termini reali, però, la spesa del comparto è diminuita del 3% in sei anni (a fronte di un aumento medio del 3,4%) e si è ridotta del 2,7% nel solo ultimo anno (a fronte di una riduzione complessiva della spesa pubblica del 2%).

di D.D.

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