CATANIA.  Cercano soprattutto lavoro, spesso affrontano gravi problematiche familiari, in ogni caso hanno bisogno di essere ascoltate. Sono le donne che si sono rivolte allo Sportello Rosa, attivo da circa cinque mesi nella sede Inpdap di Catania per offrire un servizio a coloro che desiderano ricevere informazioni e orientamento in materia di parità e pari opportunità, consulenza legale o aiuto psicologico: la ricorrenza dell’8 marzo è occasione utile per un primo bilancio.Lo sportello è stato aperto in seguito al protocollo d’intesa stipulato tra l’Inpdap, il Comune di Catania, l’ufficio della Consigliera provinciale di Parità, il servizio Ufficio provinciale del Lavoro, il Centro Servizi Volontariato Etneo e una serie di associazioni di volontariato: Penelope, Thamaia Onlus, Univoc, 25 novembre, Akkuaria, Ali nel Silenzio, Cittadinanza Attiva, MF Mediazione Familiare, Associazione Angeli (a queste, nel tempo si sono aggiunte Associazione Donne Lavoro e Parità e Associazione nazionale Consulenti del lavoro). È proprio grazie all’impegno dei volontari che lo sportello funziona: ogni giovedì mattina, dalle 10 alle 12, negli uffici Inpdap di Piazza della Repubblica n. 26, operatori qualificati delle organizzazioni di volontariato aderenti al progetto forniscono gratuitamente servizi su temi che vanno dal lavoro alla formazione, dalla salute ai diritti, dalla famiglia alla disabilità all’immigrazione (per avere informazioni o fissare un appuntamento è possibile telefonare al numero 0957475439 o scrivere all’email sportellorosact@hotmail.it).
LA MANCANZA DI LAVORO. I problemi che finora i volontari hanno registrato, nei cinque mesi di attività, riguardano soprattutto le problematiche occupazionali: la mancanza di lavoro di chi lo cerca senza trovarlo, o di chi l’aveva e l’ha perso. Specie le donne provenienti dai quartieri “poveri” lamentano problematiche familiari molto gravi, come rilevano le operatrici di Akkuaria. Una particolare attenzione è dedicata all’aspetto della violenza, che le donne spesso subiscono in silenzio: ascoltarle, aiutarle ad avere consapevolezza della loro condizione, individuare la strada più adatta per sottrarsi alla violenza e a evitarne l’aggravamento, cercare gli aiuti necessari, come suggerisce Thamaia Onlus, sono gli strumenti a disposizione di chi vuole aiutare le vittime. Lo Sportello Rosa offre inoltre sostegno specifico alle immigrate che, specie nei casi di sfruttamento, e lo suggerisce anche l’esperienza dell’associazione Penelope, richiedono un’adeguata rete di protezione.

 di Sofia Curcio

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