di Francesca Damiano
BOLOGNA. Ammassati gli uni sugli altri, erano tenuti in box piccolissimi, uno di questi, di 2,5 metri quadrati ne ospitava addirittura dodici, pieni di deiezioni e senza alcun canale di scolo per le acque reflue: i recinti non venivano puliti da almeno una settimana. I box, inoltre, non avevano una “zona notte” protetta, cosicché i cani non avevano alcun riparo né dal caldo né dal freddo. Numerosi poi gli animali che non avevano a disposizione acqua per dissetarsi oppure erano costretti a bere da ciotole piene di acqua putrida. La scoperta, grazie a una segnalazione, è stata fatta a Bologna dalle guardie zoofile dell’Enpa, carabinieri e servizi veterinari della Ausl, che hanno sequestrato 96 cani, di razza Alaskan Malamute ed Eurasier, detenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie all’interno di un allevamento privo delle necessarie autorizzazioni. Circa 35 dei 96 cani erano cuccioli e venivano detenuti in una struttura separata da quella degli adulti, ma non meno degradata. Il loro capannone, infatti, oltre ad essere colmo di sporcizia, non aveva alcuna apertura verso l’esterno, che rendesse possibile il ricambio dell’aria. «Al momento non siamo ancora in grado di pronunciarci sulle condizioni di salute dei cani, poiché gli accertamenti veterinari sono ancora in corso: quello che è certo è che alcuni di loro presentavano vistose lesioni sulle zampe – spiega Gabriele Tossani, guardia zoofila dell’Enpa di Bologna – invece, non c’è stato nulla da fare per quattro cuccioli di circa una settimana, da noi trovati privi di vita». Posti sotto sequestro, gli animali sono stati trasferiti presso altri canili della provincia. Ai titolari dell’allevamento abusivo, due donne, sono stati contestati i reati di maltrattamento e di abbandono di animali.
 

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