di Claudia Di Perna
PALERMO. Bastano due rampe di scale o gli scalini dopo il portone; abitare ai piani alti e non poter usufruire di alcun ascensore o di scivolo perché il proprio condominio non ne è provvisto. Questa è la situazione che si presenta nella regione Sicilia oggi, nonostante la legge 13 del 1989 stabilisca che proprio le regioni debbano provvedere alla sovvenzione per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei condomini e le abitazioni private. Secondo la legge, infatti, ciascun cittadino con disabilità parziale o totale può presentare una regolare richiesta presso il proprio comune per richiedere il sostegno delle istituzioni; spetta invece alla regione stilare la graduatoria che in ordine cronologico stabilisce la priorità delle richieste. Fino al 2008, grazie all’assessorato alla famiglia e alle politiche sociali le richieste sono state  accolte ed soddisfatte. Ma dal 2009 la voce per i disabili non compare più nel bilancio regionale. E così c’è chi è costretto a dover sperare nell’anno successivo perché i fondi regionali possano coprire la spesa che si rende necessaria oppure, per chi ha i mezzi, è possibile provvedere da sé e richiedere il risarcimento dei soldi spesi.
I NUMERI. Sono 1054 le richieste dei cittadini siculi per il sostegno da parte della Regione Sicilia, con una maggiore concentrazione di solleciti nelle regioni di Messina (167), Catania (189) e Palermo (231).
Dal 2009, per ogni anno, sono state redatte 3 graduatorie, ciascuna composta di due sezioni, una per la disabilità parziale e l’altra per la disabilità totale; la quarta graduatoria, quella per il 2012, è in corso di completamento, ma non sarà resa pubblica perché non vengano alimentate false speranze. Intanto i cittadini in Sicilia, continuano ad aspettare che sia loro dedicata una voce nel bilancio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui