maria-grazia34ROMA – Punta al cinema la campagna informativa per la psoriasi. É con un spot, “Hai la psoriasi? Non nasconderti!”, diffuso in 500 sale di 12 regioni fino al 10 aprile, che si rivolgerà l’invito ad abbattere tabù, pregiudizi e luoghi comuni, su una malattia che coinvolge sempre più persone. Si stima che in Italia, i malati affetti siano circa due milioni e mezzo. Nel mondo, 125 milioni. Lo spot, che vede come testimonial Maria Grazia Cucinotta, è promosso dall’Associazione a Difesa degli Psoriasici (A.DI.PSO.), con il patrocinio dell’Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi) e della Societa’ italiana di dermatologia (SIDeMaST), e col contributo di LEO Pharma.
LA MALATTIA- La psoriasi, è una malattia della pelle, non contagiosa, ad andamento cronico e recidivante che si manifesta con la comparsa di chiazze rossastre e rotondeggianti che si sfaldano in continuazione. Sintomo primario è il prurito. Le zone maggiormente colpite sono gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regione sacrale, ma può comunque interessare nel tempo la totalità della superficie corporea. Nel 75% dei pazienti, vengono coinvolte anche le articolazioni (mani, piedi, colonna vertebrale) con la presenza di dolori, tumefazioni articolari, rigidità e compromissione talvolta di tendini e legamenti che comporta un’impossibilità di movimento. Un caso su tre trova origine nella genetica, anche se possono considerarsi fattori scatenanti eventi emotivi stressanti; traumatismi, siano essi meccanici, fisici, o chimici, come abrasioni, grattamenti, contatti con alcuni tipi di sostanze; farmaci; fattori ormonali; disordini metabolici; cattiva alimentazione e stili di vita sbagliati.

UN PROBLEMA MEDICO E SOCIALE- É stata definita anche “ malattia dell’animo”, perché molti degli individui che sono costretti a convivere con questa patologia, che a volte diventa un vero e proprio incubo, devono far fronte a situazioni di emarginazione e spesso a sentimenti di vergogna che spingono il soggetto a nascondersi, modificando la su vita quotidiana. Ed è per arginare la ferita più importante, ovvero quella della psiche, che arriva dunque nei cinema Italiani, lo spazio pubblicitario. Conoscere e sapere per abbattere ogni tipo di discriminazione. Mara Maccarone, presidente A.DI.PSO dichiara: “Purtroppo questa malattia viene percepita dall’opinione pubblica in modo distorto, perché la maggior parte delle persone si fermano all’impatto negativo iniziale determinato solo da un problema estetico e non capiscono gli aspetti di natura psico-sociale che ne configurano la reale gravità. Quella del cinema- continua- è sicuramente una scelta importante perche’ è un luogo di aggregazione che permette di lanciare un messaggio legato alle problematiche della psoriasi, che ha un forte impatto sociale e perché permette di raggiungere un pubblico vasto, in particolare i giovani, dando modo di comunicare che la malattia non ė contagiosa e che non si deve aver paura di stare accanto a chi ne soffre”.

di Carmela Cassese

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